Bernini è un uomo felice, diverrà ricco e adulato con un numero incalcolabile di successi professionali e sentimentali. Si trova a suo agio in un clima di libertà e di “grandeur”, lascia trasparire nella sua scultura un naturalismo evidente, una virilità debordante, talvolta uno “humour” licenzioso che è facile cogliere guardando i particolari delle basi dei pilastri che sostengono il baldacchino di San Pietro... Attrae a sé allievi e discepoli che realizzano i suoi progetti, completano le sue statue, prima di diventare anch'essi, talvolta, degli artisti di fama. Morirà dopo una vecchiaia onorata e appagata, senza aver conosciuto la malattia. Borromini il solitario non si è mai liberato da un carattere malinconico e depressivo, che gli procurerà incomprensioni numerose e tenaci. Tormentato, teso, cerebrale, imprime ad ogni cosa una stupefacente complessità dando prova, talvolta, nelle sue realizzazioni di una fragilità quasi femminea. Misantropo, nervoso, poco amato, Borromini non avrà mai allievi e rincorrerà i suoi sogni tenebrosi fino alla depressione, per finire con un suicidio.