mercoledì 26 aprile 2023

Calligrafia

 4. Errori dei comuni insegnamenti estetici:« la calligrafia ».

Ogni insegnamento, in quanto estetico, è costituzione dell'umana personalità; e tale perciò è, naturalmente, tutto ciò che noi consideriamo d' ordinario come insegnamento dell'arte. Ma tale, insieme con questo, ogni altro insegnamento di qualunque genere per la sua forma estetica.



L'insegnamento della calligrafia, del canto, del disegno, nelle scuole elementari, sono certamente insegnamento este- tico; e così, in ogni scuola, ogni insegnamento empirica- mente concepito come insegnamento di materie artistiche. Ma questi insegnamenti non ritraggono la loro esteticità, che è il loro valore didattico, dalla determinazione astratta, e falsa, del loro rispettivo contenuto; anzi, inconsapevoli come sono talvolta della loro intrinseca natura, degenerano in insegnamenti destinati invece a favorire, ad ostacolare e tur- bare lo svolgimento dello spirito come pura soggettività.


Esempio tipico l'insegnamento della calligrafia, vero tradimento del principio che l'insegnamento estetico sia la costituzione della personalità. Infatti, l'ideale di cotesto insegnamento per solito consiste nel ridurre lo scolaro a tale che riproduca fedelissimamente un modello di scrittura; in modo che ottima classe sarebbe quella in cui tutti aves- sero acquistato la stessa mano di scrittura, e ogni scolaro non fosse più capace di distinguere la propria tra quelle degli altri, avendone a poco per volta cancellato ogni tratto d'una propria fisonomia particolare. Laddove ogni opera DIDATTICA DELL' ARTE


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d'arte è opera nuova e originale, singolare perciò e inimita- bile, la bellezza della scrittura invece consisterebbe nell' estin- zione d'ogni originalità e singolarità: nella riproducibilità o riproduzione assoluta. Non importa se poi i modelli di bellezza calligrafica rimangano soltanto nei quaderni di cal- ligrafia, mentre tutte le belle scritture che si ammirano siano sempre seritture personali, caratteristiche, in cui s'accenna evidente il tratto dominante del carattere spirituale di chi serive!


5. Il « copiato » e il « dettato ».


Questo che salta agli occhi nell' insegnamento di calli- grafia, è pure il difetto comune a tutti gl' insegnamenti estetici orientati verso il concetto di un bello in sè, ogget- tivo: concetto, che è il disconoscimento radicale dell' essenza dell' arte. Siamo sempre lì: l'arte, « materia» d'insegna- mento, è, non strumento di educazione artistica, anzi osta- colo ai fini che questa educazione si prefigge, perchè l' arte non è una cosa fuori del soggetto, bensì lo stesso soggetto. Il fanciullo, che vede scrivere, scrive. E deve certamente seri- ver bello. Ma scriver bello non è scrivere in quel certo modo, ma scrivere a modo proprio; a quel modo, cioè, in cui egli imparerà a scrivere, se realizzerà se stesso nella sua serit- tura, e metterà tutto sè nell' atto dello scrivere, e non si distrarrà, ma si concentrerà in esso e insomma vorrà per davvero, e il più che egli possa, scrivere quello che ha da scrivere. Tutti i difetti della scrittura son difetti di negli- genza. E questa va corretta; e corretta essa, spunta la cal- ligrafia. La quale, intesa a questo modo, inchiuderà in se stessa gli esercizi del copiato e del dettato.



6. Il « comporre » ..