venerdì 31 dicembre 2010

OGGETTO

[il panorama a 360 gradi dalla cima di Monte Cucuzzo, è incomparabile: Etna, Stromboli, Catena costiera, Montea, Monte La Caccia, Pollino, Sila]

L'evento nasce progressivamente in un giorno di festa nel primo pomeriggio. Arrivano i bus dei cantori albanesi di Frascineto, ragazze e ragazzi con il contorno degli appassionati che seguono le loro esibizioni: si decide di inviarli nella balconata del coro lassù in alto.
OGGETTO
Due giornate di studi a Paterno Cal. (CS) su Diritti e Telematica - Palazzo Goffredi - 16 /17 settembre '94
La rivista interattiva Margi ritorna sui luoghi della cultura digitale dopo il meeting al Ridotto del Rendano a Cosenza del giugno scorso.


Stan nella vecchia cittadina
chiare casette di Natale,
e le vetrate colorate
dan sulla neve della piazza.
Per la piazzetta passa un tale
tacito al lume della luna.
Il vento afferra e su pei muri
soffia la sua ombra grande.

potame...



1) Guest Room Giuda Lab [1.0000]
Outline: Guest Room
Abstract: La Camera degli Ospiti Interactive magazine Margi del Potame Busento (Progetto UE Leader) Mediterranean Review Lega Ambiente Post Games Potame-Busento Corso Forum: "Ingegneria del Software per disabili" Scouts "Tepee" Dipartimento di Elettronica Parcolab King's College (London) Department of Physics G iuda L ab
http://barabba.deis.unical.it/Guests.html (2k)


2) due giorni a paterno calabro nel potame busento [0.9984]
Outline: due giorni a paterno calabro nel potame busento
Abstract: due giorni a paterno calabro nel potame busento 16-17 settembre 1994 venerdi' mattina, palazzo goffredi a paterno, ore 10, la giornata di studi comincia con l'ultima generazione digitale under 13 a confronto con 'quelli di mazinga zeta' (anni settanta) con computer e giochi in rassegna (vic 20, sinclair, cbm 64, gli msx,...fino a sega system). nelle altre sale intanto, work shop informativi preliminari ai lavori del pomeriggio e di sabato mattina: internet (a cura del deis d
http://www.deis.unical.it/others/margi/oggetto.html (3k)


3) Margi del Potame Busento [0.9899]
Abstract: Margi del Potame Busento
http://winweb.deis.unical.it/margi/ (0k)


4) Potame-Busento [0.9766]
Abstract: Fasten safety belt !?! Po-ta-me Bu-sen-to !!!
http://winweb.deis.unical.it/margi/potbus/ (0k)


5) Web Surfing [0.9747]
Abstract: Web Surfing Cool Trip around the Web Horoscopes on the Web Italian Server Map Informazioni sul progetto World Wide Web Reti Civiche Darmstadt Memories Notti Italiane Spider Web Potame-Busento AUDIES web Another ( fun ) Service from G iuda L ab
http://www.deis.unical.it/WebSurf.html (2k)


martedì 28 dicembre 2010

duo





Dangerous Liaisons meets Working Girl in this deliciously caustic tale of office politics. Starring Kristin Scott Thomas and Ludivine Sagnier as mentor and ingénue, Love Crime is a remorseless clash of two competing egos. < img src="http://www.cineclandestino.it/public/gallery/2010/Love-Crime-gall1.jpg" >

oggetti

Il segno tende non più a "stare per", bensì a portare materialmente verso ciò che rappresenta e indica.
[puoi trovarlo nelle Istruzioni per LooseTv]

Il testo diviene un processo, che implica, non in senso metaforico, il suo lettore. Il discorso viene liberato dai regimi di separatezza modale e di isolamento ontologico dal mondo che ne garantivano la purezza, e prende a includere oggetti, a farsi architettura di oggetti.

I computer hanno cambiato perfino le prospettive della matematica, come ha mostrato Giuseppe Longo:26 la materialità degli strumenti apre addirittura nuovi settori di ricerca nelle discipline che si ritengono teoreticamente più pure, a dispetto di tutte le etiche e le estetiche dell'immaterialità e del software.27 L'hardware non è solo ferraglia, come una parte della cultura cyberpunk, in sintonia con gli idealismi apollineo-platonici delle "scienze pure", tende a credere,28 bensì agisce fin dalla radice sul modo di impostare i problemi: "La struttura logica non è tutto, e il supporto materiale ha un'importanza straordinaria, perché la sua struttura fisica interagisce in maniera inestricabile con la funzione e la modifica (ad esempio introducendo ritardi temporali e trasformando i rapporti logici in rapporti di causa-effetto)".29

Sarebbe quindi non solo un'illusione, ma un errore profondo sul piano teorico pensare al mondo delle reti, anche in luoghi circoscritti e controllati dal rigore accademico, come a un caso in cui si realizza, come dicono gli scienziati, la "neutralità rispetto al substrato",30 dove cioè non si verificano resistenze, deformazioni, deviazioni imposte alla logica dalla storia.


L'uso di questo ambiente testuale ha posto le basi per la programmazione object-oriented, ma anche per qualcosa di più vasto, che riguarda più globalmente la nostra cultura: la produzione di dispositivi di studio, di ricerca, di comunicazione e di lavoro che consentono il passaggio da un livello analitico a uno olistico, da un piano astratto a uno concreto, da un esercizio di esperienza a uno di riflessione.

domenica 26 dicembre 2010

Tristram Shandy


         Ho fatto già ricorso ai due concetti saussuriani di paradigma e di sintagma analizzando le linee tortuose che Laurence Sterne introduce nel Tristram Shandy per rappresentare l'andamento divagante della narrazione.
25


il computer: simulare analogicamente il mondo


         Affinché si diffondesse l'idea di una compenetrazione sociale, invece, ci è voluto, paradossalmente, più tempo. Perché prendesse piede un'idea di interattività in grado di investire molti aspetti della vita pratica, cioè, si è dovuto attendere che il computer fosse in grado in qualche modo di simulare analogicamente il mondo.20 
      Il che significa costruire o simulare oggetti e ambienti dotati, da una parte, di una propria legalità interna e, dall'altra, di un aggancio metaforico o derivativo con il reale.

rivoluzione inavvertita del digitale


          Tutta la prima fase nella percezione delle tecnologie digitali che, come si è detto, è stata influenzata dall'idea del computer come macchina logica, è stata accompagnata dal ricorso sistematico, nella letteratura e nel cinema, alla personificazione.
          Successivamente, dalla fine degli anni Sessanta, questa dinamica di separazione e proiezione ha cominciato a incrinarsi, e la tecnologia ha cominciato a compenetrarsi con la sfera dell'umano. Con Star Trek,18 e, in particolare, un decennio dopo, con Guerre stellari,19 ha cominciato a conquistare l'immaginario l'ipotesi di un possibile innesto del digitale nel biologico, di un'ibridazione di macchinico e umano.

please allow 30 days for search results

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Woohoo!

Woohoo! You've read all the important messages

sabato 25 dicembre 2010

copyright

This video is no longer available due to a copyright claim by Web Sheriff.
Sorry about that.

..c'è un nuovo sceriffo Web in città, e il suo nome è Google.  O almeno questa è l'accusa nei-blogger-musicali che molti stanno facendo dopo che i post archiviati hanno cominciato a scomparire nel nulla.
In un nuovo LA Weekly articolo, i blogger hanno detto di aver notato i messaggi con materiale protetto da copyright scompaiono misteriosamente negli ultimi mesi, ma solo nei post del blog ospitato dalla piattaforma di proprietà di Google Blogger .
Gli intervistati hanno accusato Google di star cambiando silenziosamente il modo in cui applica l' accordo aziendalecon gli utenti, optando per eliminare i messaggi improvvisamente piuttosto che con il suo vecchio metodo di dare avvertimenti che un post deve essere rimosso.  Per aggiungere beffa al danno, i blogger dicono di non rompere tutte le leggi o che si perdono così interi album.
http://exclaim.ca/News/google_web_sheriff_reportedly_deleting_music_blog_posts

giovedì 16 dicembre 2010

IT'S ALL FALSE

Secondo appuntamento del Filo di Sophia per quest'anno dedicato al complesso intreccio tra cinema e filosofia.
Il seminario, intitolato
"It's all false. Metacinema, sogno, strategie di riconoscimento",
sarà curato da Alfonso Bombini.
Ecco una breve presentazione dell'incontro:
"Quando il cinema diventa industria culturale, merce, produce e veicola gli assetti di potere dominanti. Di fronte alle grandi narrazioni hollywoodiane è difficile resistere e non immedesimarsi nei personaggi e nelle storie. Certe pellicole ci confondono a tal punto da rappresentare un realtà troppo vera per essere autentica. Godard, Von Trier, Wenders sono solo alcuni tra i cineasti pronti a scardinare questo perverso meccanismo. La cassetta degli attrezzi prevede il ricorso a Brecht, Benveniste e un piccolo incontro con lo Spettro che ritorna, al secolo herr Marx. Il grande Freud questa volta gioca contro di noi".

L'appuntamento è fissato per martedì 14 dicembre ore 19,30 aula f2 cubo 18/c dip. filosofia Unical
Vi aspettiamo numerosi!!!

Il filo di sophia

lunedì 15 novembre 2010

e' doje Zitelle

Cette fois-là, à Bougival,
je cachais mon petit chapeau
tu admirais un beau cheval
et moi j'avais peur du taureau.

Tu te plaisais à m'effrayer
disant que le rouge se voyait
et par jeu nous nous amusions
à exagére sans raison.

J'aimais ton air protecteur
et tes poses héroìques
d'autant que pacifique
le taureau broutait l'herbe en fleur.

Au retour dans une guinguette
nous prenions frites et vin blanc
qui nous montait à la téte
et nous repartions en chantant
(1948)

domenica 14 novembre 2010

scriting, apps, telecamerine, redazioni

Corrado Costa, "Baruchello! Facciamo, una buona volta, il catalogo delle vocali" incignato >> dal greco encainizo

1.il segno che lasciamo è sicuramente quello della scrittura di software minimali e dichiaratamente 'espressivi' (l'album, il timecode, etc); ma quel che poi rende il tutto un vero e proprio strumento è la coerenza tra lo scritto-software e lo scritto-contenuti: guardate che meraviglia la geometria di Emma e come appare e si materializza questo vecchio libro scolastico nell'album (appropò, ora che si è evoluto, come si chiama?) che lo sfoglia!
2. La loosetv è nata dalla teorizzazione delle telecamerine - cfr. il termine [loosetv] - una tecnologia che aderisce al "corpo" dell'attore da diventarne una protesi stabile.
La loosetv, a televisioni sciolte (in un server), è una rinuncia al controllo globale del "discorso" e una grande attenzione a quel che questa scelta produce, proprio come ha fatto google col suo motore.
Sentite in proposito Garritano
"paradossalmente sto dicendo che il niente implica una strategia metaforica infinita che potrebbe corrispondere proprio nel porsi come prodotto nell'orizzonte per eccellenza della standardizzazione del prodotto"
Francesco Garritano fornisce strumenti alti e sofisticati per affrontare il problema dei problemi... il libro dell'editor - cioè, come si può e si deve sfuggire alla spirale dell'annullamento...annullandosi dinamicamente ah ah
3.Google App Inventor per Android: programmazione per tutti / Web 2.0, Social Network, Motori di ricerca, Blogging, P2p, Virus, Applicazioni web / Web *.0 /
Si tratta di un editor visuale che permetterà a chiunque di creare un'applicazione per i dispositivi mobile basati su Android.

venerdì 12 novembre 2010

Maigret

Sogna e piangi, povera stirpe

Da: Diari, tr.it. di E.Pocar, Milano, Mondadori, 1960, vol.II, pp. 159-160
Sogna e piangi, povera stirpe,
non trovi la via, l'hai perduta.
Ahimè! è il tuo saluto la sera,
ahimè! il saluto al mattino.
Non voglio niente, soltanto sfuggire
a mani d'abisso che si tendono
per trascinar giù me impotente.
Pesante precipito nelle mani protese.
Sonante si udì sui monti lontani
un lento discorso. Sostammo in ascolto.
Esse portavano, ahimè, larve d'inferno,
smorfie velate,il corpo premuto contro di sè. 
Un treno lungo lungo porta l'immaturo.
(luglio 1916)

il rifiuto is deprecated in

Deprecated: Function eregi() is deprecated in /DATI/system/www/develop.uniet.it/portale/mainfile.php on line 83

1980 l'informatica distribuita



Gmail si basa sull'idea che la posta può essere più intuitiva, efficace e utile. E forse anche divertente. Dopotutto, Gmail è dotato di:

Moltissimo spazio
Con più di 7503.329259 Megabyte (in continuo aumento) di spazio di archiviazione gratuito.

Meno spam
Tieni i messaggi non desiderati lontani dalla tua Posta in arrivo con l'innovativa tecnologia di Google.

Accesso tramite cellulare
Per leggere la tua posta Gmail dal tuo cellulare, apri il browser web del cellulare alla pagina http://gmail.com. Ulteriori informazioni

la lingua 00:28:58 per lo scrivere bene, leggere testi in lingua straniera, conoscere bene il proprio dialetto e non dimenticarselo, e naturalmente la propria lingua..(le lingue vive e vere)


 

Cercare qualcosa significa trovare un luogo, uno spazio dove posizionarsi: scorci di paesaggio, angoli di mondo, tratti di strada, vecchie fotografie ingiallite dal tempo o, ancora, isole di memoria dove il peso di un viaggio solitario è meno avvertito. Posizionarsi anche qui, su effebì, dove non senti la pioggia che ti bagna le palpebre, ma puoi immaginare occhi che ti guardano, voci lontane, dita che lasciano sogni, pensieri, poesie. Posizionarsi davanti allo specchio, dove il taglio degli occhi di mia madre, gli zigomi slavi di famiglia sembrano volermi ricordare chi sono e da dove vengo. Posizionarsi avanzando passo dopo passo, con cautela, facendo attenzione alle buche, agli spigoli, alle incognite, senza farsi troppo male, rialzandosi quando si cade, tra amici nuovi e sconosciuti, tra persone perdute e rimpianti, tra parole che non si dicono, ma ci sono, e imbarazzi dimenticati.

 



1963

sabato 28 settembre 1996

la tv

(..) MOTIVO CHE NON ESISTE PIÙ SCONTRO TRA GENERI. PROPRIO LA TV, PARADOSSALMENTE, CHE HA CELEBRATO IL TRIONFO DELL'ESTETICA DEL PASTICHE, HA FINITO PER SOFFOCARE IL CONTESTO DA CUI QUEST'ULTIMO TRAEVA LA SUA ORIGINE.
NEL PICCOLO SCHERMO OGNI DIFFERENZA SI NULLIFICA ED OGNI COSA FINISCE PER SOMIGLIARE ALL'ALTRA.
LA TELEVISIONE È IL SUPERMERCATO DELLA STORIA, CHE ALLINEA SUGLI SCAFFALI TEMPI E GENERI DISSIMILI, EQUIPARANDOLI.
SUPREMO LUOGO DELL'INDISTINZIONE, IN CUI L'ALTO E IL BASSO, IL BELLO ED IL BRUTTO, IL SERIO ED IL COMICO, IL LETTERALE ED IL TRASLATO SI IUDENTIFICANO. (..)

lunedì 8 novembre 2010

Google è in linguaggio HTML5

Il 7 settembre 2010 il logo Google è in linguaggio HTML5. L'immagine consisteva nella scrittaGoogle formata da una serie di sfere colorate che all'avvicinamento del mouse si spostavano da questo sfrecciando in ogni direzione dello schermo.

domenica 7 novembre 2010

l'Emittente Telematica e le corse

1 - Camera on board nella "soggettiva"
2 - Diretta audio con il pilota diffusa in tv
3 - Televisione

sabato 6 novembre 2010

polaroid

Automat


Giaci distesa sulla spiaggia deserta della mia vita. Parlo - per capirci -
di quella piccola baia che si apre inaspettata tra il prima di te e
il dopo di te, cui un mare non sempre benevolo lambisce la riva che scompare
e riappare tra i flussi delle maree.

Giaci distesa sulla spiaggia deserta del mio desiderio.
Sai? quello squarcio che - abbacinante per la tua nudità - appare improvviso
sulla roccia ottusa che strapiomba sul mare tormentato dei miei giorni.

L'onda della risacca tenta invano le tue ginocchia caparbie e i tuoi
artigli di belva mansueta graffiano senza fretta le mie braccia che tremano,
memori del dolore per tutti giorni che non ti hanno avuta.

Mi vuoi? domanda il mio sguardo disperato al tuo, che severo e lontano
scruta altri orizzonti, solo a te noti.
Una silenziosa umidità ci avvolge.
Mi ami, allora? la mia speranza preme sulle tue labbra che si schiudono
senza che escano parole.

Vuoi amarmi? lascio colare lentamente il fuoco dei miei ardenti
lamenti nelle tue orecchie - sorde! -
i cui teneri lobi stringo fra i miei denti aguzzi.
Che brucino, finalmente!

Potrai amarmi senza che per ciò io debba morire? - grido, dunque.
Ma nessuna risposta giunge dalle tue mani che indifferenti giocano
con le piccole onde tiepide della sera.

lunedì 1 novembre 2010

Auguri a Ruby

Ruby 1.9.1 è stato rilasciato. Questo è il primo rilascio stabile di Ruby 1.9, una nuova versione di Ruby moderna, più veloce, con sintassi più chiara e con supporto multilingua.

Buon Compleanno!


Ciononostante, Ruby 1.8 continua ad esistere, e la versione 1.8.8 sarà rilasciata nel corso dell’anno.

Ingegnere

sabato 23 ottobre 2010

Sunto automatico: Computer Mediated Communication

Sunto automatico

2° - invece di un rapporto individuo\media piu' ravvicinato, piu' umano,
piu' istintivo,piu' diretto,piu' libero, favorire il distacco tra emotività
e sistema macchina, rallentando con procedure, articolando le scelte
si\no su una miriade di problemi.
ahime'!
Stessa sorte e' toccata alla Computer Mediated Communication.
C'e' una discreta letteratura al riguardo.
Questo sembrerebbe confermare l'idea che le caratteristiche della CMC creino ai
partecipanti difficolta' a conservare nel tempo un quadro chiaro della
situazione. L'effetto potrebbe essere ancora piu' pronunciato e avere
conseguenze piu' serie in sessioni di CMC piu' ampie e prolumgate".

Dario De Jaco della Direzione Atenei, parte da una analisi del mezzo:
"Una delle forme piu' tipiche della CMC e' la Posta Elettronica (...) E'
possibile comunicare con chiunque altro senza tenere conto della
localizzazione delle caselle postali". La nuova tecnologia dell'informazione e' straordinariamente coerente con le
immagini occidentali della democrazia".

Ebbene, arriviamo al massimo della teorizzazione in materia di CMC,
recentemente sulla stampa: " ci sono comunque ambiti dove l'interattivita'
garantisce proprio una maggiore complessita'. ------------------------------------------------------------------------------
> se invece il viaggio,
la vacanza, vogliono essere una fuga < 2 nella civilta' del turismo globale, dove tutto e' stato esplorato e non esiste piu' il confine tra il noto e l'ignoto, questo desiderio e' destinato ad essere inevitabilmente frustrato: "Il viaggio diventato turismo e' come misurare la cella del detenuto dove altri prigionieri mobili e 'liberi' hanno lasciato il solco". \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
A B B R U Z Z E S E .............................................................................. 1° - invece di andare verso compatibilita' di sistema nelle reti interattive, esaltazione delle manipolazioni, delle soggettivita', degli interessi diversi, delle strategie, dei conflitti in campo. .............................................................................. 2° - invece di un rapporto individuo\media piu' ravvicinato, piu' umano, piu' istintivo,piu' diretto,piu' libero, favorire il distacco tra emotività e sistema macchina, rallentando con procedure, articolando le scelte si\no su una miriade di problemi. \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ Computer Mediated Communication Comunicazione Mediata dal Calcolatore. ......................................................................... Qualcuno si lamenta del fatto che tutto prima o poi finisce per diventare sigla...ahime'! Stessa sorte e' toccata alla Computer Mediated Communication. C'e' una discreta letteratura al riguardo. Ho potuto risalire al '91, anno in cui la sigla compare sulla stampa specializzata (Multimedia). Sicuramente le sue origini saranno molto piu' remote e risiedono - ci scommetterei - negli USA. L'ambiente scientifico, a fronte di esperienze in ambito didattico, ne critica i risultati, giudicati deludenti considerate le premesse. ................................................................................................... Nei mesi aprile e maggio 1989 l'Universita' di Syracuse diede il via ad una sperimentazione un seminario CMC che vedeva collegate in rete diverse sedi universitarie sparse qua e la'. Una iniziativa di un gruppo di studenti del programma Instructional Design, Development & Evalutation (IDD&E, Progettazione, sviluppo e valutazione didattici). Il professor Alexander J. Romiszowski commenta: "(...) tutti avevano l'impressione, durante il seminario, che si discutessero molti piu' argomenti e che la struttura e la dinamica dell'interazione tra i partecipanti fosse molto piu' complessa di quanto era in effetti. Questo sembrerebbe confermare l'idea che le caratteristiche della CMC creino ai partecipanti difficolta' a conservare nel tempo un quadro chiaro della situazione. Mentre in una discussione a faccia a faccia si possono affrontare successivamente molti argomenti, ma la loro relazione rimane nella memoria, l'estendersi della discussione (costituita da sessioni brevi ed occasionali) su un arco di tempo molto maggiore introduce difficolta' aggiuntive nel mantenere una prospettiva generale della discussione nel suo complesso. L'effetto potrebbe essere ancora piu' pronunciato e avere conseguenze piu' serie in sessioni di CMC piu' ampie e prolumgate". Successivamente, nella sessione estiva si era andata confermando la tesi che, causa della mancata o parziale partecipazione ai seminari CMC, fosse la difficolta' di conservare una struttura complessiva del discorso che si evolve nel tempo e che l'ambiente ipertestuale (una shell in cui tutti i messaggi possano essere riversati nella forma piu' ricca di possibili riferimenti incrociati, si presenta come soluzione ideale) finiva per essere il necessario utile supporto per una funzionale, efficiente ed efficace CMC. Ma questo e' altro tema. ............................................................................. Dario De Jaco della Direzione Atenei, parte da una analisi del mezzo: "Una delle forme piu' tipiche della CMC e' la Posta Elettronica (...) uno scambio di informazioni strutturate dove e' chiaro chi scrive a chi e, se ben usata, anche perche'. Questo medium ha molti indubbi vantaggi rispetto ad altri canali di comunicazione tradizionali (...) poiche' il suo prodotto e' elaborabile a piacimento, essendo gia' in forma trattabile da un calcolatore e non semplicemente una immagine sulla carta. (...) E' possibile comunicare con chiunque altro senza tenere conto della localizzazione delle caselle postali". Ma ecco subito i difetti:" Alcuni problemi della CMC sono ascrivibili alle modalita' specifiche del messaggio che deve essere scritto mediante la tastiera di un elaboratore ......................................................................................................... (...)". De Jaco prosegue citando "In democrazia le persone credono che ciascuno dovrebbe essere ammesso a comunicare su basi di parita'. Nessuno dovrebbe essre escluso dal libero scambio di informazioni. Il fatto che decisioni indipendenti si esprimano ha come risultato che piu' menti contribuiscono alla soluzione dei problemi e all'innovazione . La nuova tecnologia dell'informazione e' straordinariamente coerente con le immagini occidentali della democrazia". Ebbene, arriviamo al massimo della teorizzazione in materia di CMC, recentemente sulla stampa: " ci sono comunque ambiti dove l'interattivita' garantisce proprio una maggiore complessita'. Immaginiamo in un'azienda, o gruppo politico o formazione politica, di dover prendere una decisione importante. L'interattivita' permette a un numero di decisori molto piu' alto di partecipare. Ognuno di essi dopo essersi espresso sul suo terminale, potra' vedere quali sono gli orientamenti prevalenti , comunicare la sua opinione, Una specie di Discussione mediata dalla macchina, che non sarebbe possibile se tutti dovessero incontrarsi fisicamente". Siamo tuttora in attesa di applicazioni .... CMC \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ dall'Odissea al turismo globale -------------------------------------------------------------------------------------------------------- il viaggio contemporaneo: gli italiani alla > ricerca di una identita' nazionale e personale < 1 moltiplicano i loro spostamenti in un turismo continuo e quasi frenetico. ------------------------------------------------------------------------------ > se invece il viaggio,
la vacanza, vogliono essere una fuga < 2
nella civilta' del turismo globale, dove tutto e' stato
esplorato e non esiste piu' il confine tra il noto e l'ignoto,
questo desiderio e' destinato ad essere inevitabilmente
frustrato: "Il viaggio diventato turismo e' come misurare
la cella del detenuto dove altri prigionieri mobili e 'liberi'
hanno lasciato il solco".
------------------------------------------------------------------------------
E' appunto il turismo globale che ha spento quelle fonti
di significato che sempre si sono trovate nel viaggio.
Oggi che "il mondo e' diventato un manifesto appeso
ad un muro che si puo' consultare al prezzo di un biglietto"
si puo' parlare semmai di era del post-turismo.

"La standardizzazione, la moltiplicazione, il generale
disprezzo dei clienti, hanno fatto evaporare gran parte del
piacere che una volta si trovava nel turismo",Paul Fussel.

E difatti i sentimenti piu' diffusi dei viaggiatori contemporanei
che riflettono su di se', sono "irritazione, delusione, rabbia"
perche' nella civilta' del 'tutto compreso' "il desiderio piu'
acuto del turista e' quello di evitare i turisti e i posti in cui
si raccolgono".

BitTorrent

Sunto automatico
Com'è nato BitTorrent?
«Nel 2001, dopo aver accumulato una buona esperienza come programmatore, il mio ultimo posto di lavoro e evaporato con lo scoppio della bolla di Internet. In tutte le reti c'e una vasta capacità di traffico che non e utilizzata, perche la maggioranza dei partecipanti si limita a fare downloading, ovvero a scaricare, a "consumare" pagine web o altri file, senza caricare niente. Nell'uso pratico, per chi vuole scambiare file, con BitTorrent cosa cambia?
«Agli occhi dell'utente quasi nulla: c'e il file che tu vuoi, ci clicchi sopra, o meglio clicchi su un link in una pagina web, e BitTorrent ti chiede dove lo vuoi salvare. Il risultato e piu stabile e molto piu veloce».
Era consapevole che BitTorrent avrebbe scatenato un pandemonio?
«Neanche per idea. Non avevo alle spalle un'azienda, un budget, uno staff di persone. L'associazione dei produttori di Hollywood vede iI problemasottoun'altra luce.A dicembre ha lanciato una valanga di denunce contrositi cheospitavano link a file BitTorrent. Allora perche non inserisce dentro a BitTorrent un sistema Dmr (Digital Rights Management) per la gestione e protezione del copyright?
«No, da un punto di vista tecnico l'applicazione del Drm a livello della distribuzione è completamente sbagliato. Caso mai andrebbe implementato a livello del file originario. E' inevitabile che l'intero livello della distribuzione tradizionale dei media finisca per squagliarsi».
Annunciare la morte di Hollywood,delle major discografiche, del sistema delle show business, non le pare un po' esagerato?
«E perche, scusi? Se prendiamo il caso della musica è ovvio che oggi c'e un problema di sovrapproduzione, il mondo è pieno di giovani creativi capaci di produrre ottima musica. Posso lavorare senza scadenze, senza pressioni, programma re esattamente nella maniera che mi sembra piu giusta.

Com'è nato BitTorrent?
«Nel 2001, dopo aver accumulato una buona esperienza come programmatore, il mio ultimo posto di lavoro e evaporato con lo scoppio della bolla di Internet. Disoccupato e senza prospettive, ho deciso di dedicarmi a tempo pieno a un progetto mio, un problema molto specifico di networking che mi incuriosiva. Volevo capire come evitare il fatto che, quando un file diventa improvvisamente popolare, chi lo ha pubblicato su Internet si ritrovi subissato dall'effetto valanga delle richieste, che gli mandano in tilt il computer, gli fanno spendere una follia in costi di connessione perche tutto il mondo lo vuole in contemporanea».
E che cosa ha scoperto?
«Sono partito da un'intuizione banale. In tutte le reti c'e una vasta capacità di traffico che non e utilizzata, perche la maggioranza dei partecipanti si limita a fare downloading, ovvero a scaricare, a "consumare" pagine web o altri file, senza caricare niente. Ho quindi pensato come sfruttare questa capacità di uploading, o di "pubblicazione", che siede nel network senza fare nulla, perche e una risorsa essenzialmente gratuita».
Nell'uso pratico, per chi vuole scambiare file, con BitTorrent cosa cambia?
«Agli occhi dell'utente quasi nulla: c'e il file che tu vuoi, ci clicchi sopra, o meglio clicchi su un link in una pagina web, e BitTorrent ti chiede dove lo vuoi salvare. La novità è dietro le quinte, perche invece di andare a chiedere il file a chi lo aveva pubblicato, BitTorrent si mette in comunicazione con tutti gli altri utenti che lo stanno scaricando in quel momento, e comincia a scambiarne piccoli pezzetti con tutti loro, riassemblandolo automaticamente su tuo computer. Il risultato e piu stabile e molto piu veloce».
Trasfomando i consumatori passivi in altrettanti nodi di pubblicazione,lei ha permesso la circolazione di file colossali,da centinaia di megabyte.Come immaginava che la gente l'avrebbe utilizzata?
«Non ne avevo la minima idea. Ho progettato BitTorrent senza una visione particolare di cosa poteva diventare.Sicuramente non mi aspettavo che sarebbe stato urilizzato per la distribuzione del video digitale - cosa che si e dimostrato capacissimo di fare,con mia notevole sorpresa - perchè a quell'epoca i file video erano ancora così enormi che nessuno si azzardava a pubblicarli sul Web. Se proprio vuole una fonte di ispirazione, visto che in ogni progetto di software si usa sempre un cliente di riferimento, io ho adottato "e-tree", una comunità on line di musica alternativa, con una collezione di registrazioni di concerti, file audio ad alta fedelta molto pesanti, che non sapevano come distribuire».
Beh, il risultato e andato ben oltre l'obiettivo iniziale... Era consapevole che BitTorrent avrebbe scatenato un pandemonio?
«Neanche per idea. Io all'epoca non ero nessuno. Non avevo alle spalle un'azienda, un budget, uno staff di persone. Ho affrontato quel problema da un punto di vista puramente tecnologico, perche la mia capacità tecnica era l'unica risorsa che avevo a disposizione per farmi notare».
Che lei lo volesse o no, BitTorrente diventato iI sistema peer-to-peer preferito per il traffico di materiali protetti da copyright.Non si sente un po' responsabile?
«No, non c'e niente di nuovo: i pirari hanno sempre sfruttato le nuove tecnologie emerse nel campo delIa distribuzione di contenuti. Anzi, visto che la maggior parte dei contenuti distribuiti finora con la tecnologia tradizionale erano materiali protetti e controllati da grandi colossi commerciali, adesso che c'e una nuova tecnologia di distribuzione non mi stupisce affatto che inizialmente ci circoli sopra la stessa roba. La differenza è che BitTorrent è usato anche per pubblicare tonnelIate di altre cose, tutte legali, permettendo a chiunque, senza risorse, di raggiungere un' audience globale. Questo prima non era possibile».
L'associazione dei produttori di Hollywood vede iI problemasottoun'altra luce.A dicembre ha lanciato una valanga di denunce contrositi cheospitavano link a file BitTorrent. Tutto questo movimento di avvocati non la preoccupa?
«Direi proprio di no. Io personalmente non ho mai scaricato nulla di illegale. Penso anzi che quelli che sono finiti nei guai se la sono cercata. Trafficare copie illegali di film con BitTorrent non e diverso da farlo in altre maniere: e ovvio che rischi di farsi beccare. Non e un tipo di attività che voglio incoraggiare ».
Allora perche non inserisce dentro a BitTorrent un sistema Dmr (Digital Rights Management) per la gestione e protezione del copyright?
«No, da un punto di vista tecnico l'applicazione del Drm a livello della distribuzione è completamente sbagliato. Caso mai andrebbe implementato a livello del file originario. Ma e un lavoro che non mi ha mai interessato, perche sono convinto che tanto le protezioni non funzionano».
Come risponde allora alle preoccupazioni dei giganti delle spettacolo?
«Che vivono nel passato e non hanno la minima idea di quello che gli sta per succedere.
I prodotti digitali sono distributi ancora in un modo assolutamente arcaico -cd, dvd, rv -che è destinato a scomparire in pochi anni. BitTorrent forse accelerera il processo un pochino, ma e la marcia inesorabile della tecnologia, visto che banda di trasmissione e computer costano sempre di meno. E' inevitabile che l'intero livello della distribuzione tradizionale dei media finisca per squagliarsi».
Annunciare la morte di Hollywood,delle major discografiche, del sistema delle show business, non le pare un po' esagerato?
«E perche, scusi? Se prendiamo il caso della musica è ovvio che oggi c'e un problema di sovrapproduzione, il mondo è pieno di giovani creativi capaci di produrre ottima musica. Quando avranno tutti l'opportunità di presentare il loro lavoro a livello globale e moho probabile che il sisterna delle star scomparira, perche il passaparola fra gli appassionati e in genere più potente dei soldi del marketing e I'offerta sarà praticamente infinita. Fare musica senza i budget milionari dell'industria discografica potrebbe diventare un po' come scrivere poesie: un'attivita che paga poco o nulla anche se offre grandi soddisfazioni».
Allo stesso tempo, se BitTorrente veramente I'anteprima di una nuova infrastruttura di comunicazione globale, non le pare che qualcuno di quegli artisti lo potrebbe usare per conquistare l'attenzione di milioni di fan virtuali?
«Certo, ci saranno sempre artisti molto bravi, che faranno soldi a palate. Ma sara un fenomeno moho piu meritocratico, dove il successo sara deciso dal pubblico e non creato a tavolino dalle major. Non ci sara piu bisogno di sovvenzionare lo stile di vita di un'industria come quella discografica adesso che la tecnologia l'ha resa obsoleta».
Possiamo dire che e iI prima esempio di questa star del futuro e proprio lei?
«Se intende che non ho alle spalle un logo aziendale, o un budget di marketing, ma solo il valore di un'idea diventata molto popolare, e vero. Nel mio sito web c'e un bottone PayPal che permette a chiunque di donare fondi con una carta di credito. I contributi di chi apprezza il mio lavoro mi permettono oggi di sbarcare dignitosamente il lunario. Sono molto fortunato. Posso lavorare senza scadenze, senza pressioni, programma re esattamente nella maniera che mi sembra piu giusta. Non c'e' nulla che mi potrebbe far più felice».

Sunto automatico

Sunto automatico
Centinaia di migliaia di giovani vivacchiano senza studiare e senza lavorare, spogliati di ogni volontà. Quartieri dove passano i giorni e le notti sono puro squallore, cemento e cocaina, centri commerciali e miseria, nessun cinema,nessun teatro, nessuna libreria, niente; in testa da quasi vent'anni i ragazzi hanno due o tre chiodi fissi, piantati con crudeltà dalla cultura imperante: soldi, successo, divertimento. Un'esistenza fatta di sacrifici, mutui trentennali per la casetta, denti stretti, fatica quotidiana, chiesa la domenica e sveglia alle sei del lunedì, briciole e sangue, loro non la vogliono più. Li c'è posto per pochissimi. Per gli altri c'è il buio, il niente, al massimo un posto in platea per applaudire chi ce l'ha fatta e crepare d'invidia. Il successo è la nostra corta eternità.

Centinaia di migliaia di giovani vivacchiano senza studiare e senza lavorare, spogliati di ogni volontà. Quartieri dove passano i giorni e le notti sono puro squallore, cemento e cocaina, centri commerciali e miseria, nessun cinema,nessun teatro, nessuna libreria, niente; in testa da quasi vent'anni i ragazzi hanno due o tre chiodi fissi, piantati con crudeltà dalla cultura imperante: soldi, successo, divertimento. Tra loro si muovono sempre più numerosi gli immigrati, a volte operosi, e dunque meglio disposti a sobbarcarsi del poco lavoro disponibile, a volte sovreccitati dalle potenzialità offerte fintamente dal nostro mondo, e dunque sfacciati e aggressivi nella ricerca di un posticino al sole. Mescolate tutto questo, agitate, e la molotov è pronta.
I miei allievi hanno chiara solo una cosa: non vogliono ripetere la vita dei loro nonni e dei loro genitori. Un'esistenza fatta di sacrifici, mutui trentennali per la casetta, denti stretti, fatica quotidiana, chiesa la domenica e sveglia alle sei del lunedì, briciole e sangue, loro non la vogliono più. Sono cresciuti tra mille garanzie di una felicità imminente, videoclip colorati e frenetici, show e risate e immagini goduriose su ogni canale, sulla strada illuminata che deve portare a una Terra Promessa, e indietro non ci vogliono tornare. Come gli albanesi, hanno visto che oltre il tempestoso ma breve braccio di mare c'è la Cuccagna, e di sicuro non si accontentano di niente di meno. Poi passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni e non accade niente. La strada sotto casa è ancora piena di buche e di fango, lo spacciatore all'angolo è sempre lì, la noia e la desolazione non si spostano di un metro, e allora nella testa cresce lo sconforto. La solitudine. Oppure la rabbia.
Una ragazza mi ha detto: «Professore, ha presente il fascio di luce che d'improvviso avvolge l'Ospite d'onore e lo separa dal buio? Quella chiazza bianca o gialla sul palcoscenico? Mi sono accorta che è piccola. un cerchio minimo. Tutti non ci possiamo entrare, e neanche parecchi. Li c'è posto per pochissimi. Per gli altri c'è il buio, il niente, al massimo un posto in platea per applaudire chi ce l'ha fatta e crepare d'invidia. A me non piace stare da una parte ad applaudire gli altri. Oggi a nessuno piace. Ma non mi va nemmeno di uscire dal teatro e mettermi a battere chiodi o sudare per due lire come mio padre e mia madre. lo quella luce la voglio. lo li capisco quelli che bruciano le macchine a Parigi. Loro la luce se la fanno da soli, e il mondo li guarda, arrivano le telecamere e il buio non c'è più, non c'è più questo schifo di vita». Forse ha ragione la mia allieva, è una che sente come va il mondo meglio di tanti sociologi. Forse le cose stanno proprio così. Una macchina che brucia è già un faro, un vanto, un salto fuori dal nulla. Ormai solo il successo libera dal senso di fallimento e di morte. Il successo è la nostra corta eternità. La vita, con i suoi pesi e le sue tribolazioni, non la vuole più nessuno. E allora prepariamoci a spegnere i fuochi che abbiamo voluto accendere nella sterpaglia dell'esistenza, dopo tanti inviti ad ardere festosamente, prepariamo gli idranti.

venerdì 22 ottobre 2010

Contro la matematica per deficienti

ritrovare l'ingenuità

ri-usare mani ed occhi insieme

Emma Castelnuovo ha studiato presso l'Istituto di Matematica dell'Università di Roma attualmente intitolato a suo padre, Guido Castelnuovo, importante studioso di Probabilità e "padre fondatore" della scuola italiana di Geometria. Qui si laurea, nel 1936, in Matematica con una tesi di Geometria algebrica. Al termine degli studi lavora, dal '36 al '38, come bibliotecaria nello stesso Istituto.
Nel 1938 risulta vincitrice del concorso per insegnare nella scuola secondaria, ma non ottiene la cattedra a causa delle leggi razziali vigenti durante il periodo fascista. Per lo stesso motivo perde il posto di bibliotecaria. Da 1939 al 1943 insegna nella Scuola Ebraica di Roma. L'invasione tedesca degli anni '43 e '44 la costringe alla clandestinità. Dopo la liberazione di Roma (giugno 1944) ottiene la cattedra in una scuola media statale. Nello stesso anno organizza una conferenza sull'insegnamento della Matematica.
E' del 1946 un articolo su "Il metodo intuitivo per insegnare la Geometria nel Primo Ciclo della Scuola Secondaria", con le idee che sviluppa poi nel libro "Geometria Intuitiva" (1949). Dalla prefazione della prima edizione si nota l'assoluta attualità delle sue idee:
"obiettivo principale del corso di Geometria intuitiva è suscitare, attraverso l'osservazione dei fatti riguardanti la tecnica, l'arte e la natura, l'interesse dell'alunno per le proprietà fondamentali delle figure geometriche e, con esso, il gusto e l'entusiasmo per la ricerca. Questo gusto non può nascere, credo, se non facendo partecipare l'alunno nel lavoro creativo. E' necessario animare la naturale e istintiva curiosità che hanno i ragazzi dagli 11 ai 14 anni accompagnandoli nella scoperta delle verità matematiche, trasmettendo l'idea di averlo fatto per se stessi e, dall'altra parte, far sentite progressivamente la necessità di un ragionamento logico".
Nel 1952 pubblica il libro di Aritmetica "I Numeri" per alunni del primo ciclo delle superiori. Nel frattempo, nel 1950 era nata la Commissione Internazionale per lo Studio e il Miglioramento della Didattica della Matematica (C.I.E.A.E.M.). Emma Castelnuovo è nominata membro della Commissione e, in questo ambito, conosce e collabora, tra gli altri, con Piaget. Nel 1956, a Madrid la Commissione celebra la sua 11° riunione con una esposizione di modelli e materiali didattici e Emma Castelnuovo presenta una relazione per illustrare un metodo didattico per l'esposizione delle sezioni coniche (con la partecipazione degli alunni del liceo italiano di Madrid). Sempre la C.I.E.A.E.M. nel 1958 promuove la pubblicazione del libro "I materiali per insegnare la Matematica" con articoli di personalità importanti nella didattica della Matematica. L'articolo di Emma Castelnuovo ha come titolo "L'oggetto e l'azione dell'insegnamento della Geometria intuitiva".
Nel 1963 pubblica il libro Didattica della Matematica. Tra il '71 e il '74 organizza Roma un'esposizione di lavori dei suoi alunni; queste esposizioni daranno vita alle due pubblicazioni: "Documenti di un'esposizione matematica" nel 1972 e "Matematica della realtà" nel 1976. Nel 1993 pubblica il libro di divulgazione "Pentole, ombre e formiche". In viaggio con la Matematica.
Emma Castelnuovo ha sempre, per sua scelta, insegnato nel primo ciclo della scuola secondaria (scuola media), con alunni tra gli 11 e i 14 anni.

mercoledì 20 ottobre 2010

Elio Pagliarani alla Tartaruga, 1987

 
editor Orazio Converso

PreLoad. Videor Videorivista di Poesia diretta da Elio Pagliarani

da un colloquio con Federica Ferreri

Quella sera alla Ragnatela di via dei Coronari 68 a Roma [27 aprile 1987, Reading di Elio Pagliarani] ci siamo dati appuntamento a casa sua in via Margutta per decidere - da qualche tempo si parlava di fare dei readings, dei laboratori, dei video qualcosa di più articolato ed efficace, sporgendoci nel mondo dei nuovi media.
Sarà una videorivista per l'homevideo nel circuito delle Librerie Feltrinelli.

Appena entrati, Amedeo il videomaker ed io, Elio andò subito al punto, stabilì il quadro di riferimento: "ci vuole Balestrini per le sue frequentazioni internazionali, Spatola (che io non conoscevo!) che cura delle edizioni speciali da anni, Costa e Riviello per le formidabili performances pubbliche, come redattori "interni". Editoriali, poi, ogni volta incontrando un poeta diverso (saranno Adriano Spatola, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani, Giorgio Celli, Alfonso Berardinelli, etc) e 'speciali su Amelia Rosselli Giovanna Bemporad Vito Riviello; si sarebbe chiamata...". Proposi Videor, un verbo passivo, che Sanguineti precisò mi pare "semideponente" - : approvato! La radice di videor(ivista), videor(egistrazione), ma anche 'sono visto' e non l'attività di vedere guardare indagare.
 Un bel contributo critico venne presto da Alberto Abruzzese stimolato dalla prima recensione di Massimo Celani ("Il verso che viene dal video, il video che viene dal verso", Videor n°1)

POESIA di Alberto Abruzzese
Il verso del video
E' un esperimento interessante. Può essere l'inizio di un piccolo mercato "lirico" per chi possiede videoregistratori o lettori. Sono uscite le prime due cassette ("Videor", videorivista di poesia diretta da Elio Pagliarani) in cui poeti come Balestrini, Costa, Riviello, Spatola e molti altri si sono raccolti intorno ad una iniziativa (La Camera Blue di Roma) volta a proporre l'intrusione dell' 'immagine della voce" nella comunicazione televisiva.
La scelta linguistica che emerge ha qualcosa a che vedere con quel genere di videoarte che predilige i. "tempi illimitati " i "tempi morti" come programmatica negazione critica del tempo "scarso" profondamente sentito ed esibito dai consumi di massa.
In sostanza "Videor" si rivolge a un pubblico di "simili", usa il video come salotto, al massimo una piazza; anzi "piazzetta" per letture e conversazioni sulla poesia e sui poeti (sempre più "opera" essi stessi).
Nel ricorso a corpi e parole, private di ogni "decorazione" e di ogni "sceneggiatura", "Videor" ha da vendere non solo l'esibizione di una tradizione in pericolo (e magari di una "subcultura" accecata da un mondo per lei non più comprensibile), ma anche l'attrattiva di un linguaggio pieno di "vuoti","disperso", "disperato", che può incuriosire, ipnotizzare il pubblico dei non-iniziati (un poco come le aste televisive notturne "rapiscono" anche chi non vuole comprare...). Ma può anche funzionare da "'scuola", da "tirocinio" per i poeti stessi, se resi insoddisfatti dall'uso del video come puro e semplice specchio in cui riflettersi, perché costretti comunque dal mezzo audiovisivo a confrontarsi con ritmi e sostanze diverse, a ragionare con l'epoca dell'elettronica non dall'esterno ma, volenti o nolenti, sapienti o incoscienti, dall'interno. Nel suo "gorgo"..."naufragio" o "zattera" che sia .

VIDEOR, a cura di Elio Pagliarani.
La Camera B/ue, lire 30 mila, nelle Librerie Feltrinelli L' Espresso 9 aprile 1989

Nota: videoeditor Orazio Converso

Furono anni di intenso lavoro che portarono, tra l'altro, alla produzione di uno dei primi videodischi di poesia proprio in Calabria per iniziativa del gruppo di ricerca di Gianfranco D'Atri all'Università di Calabria con Videor.