lunedì 26 dicembre 2011

UNA GUIDA DI MENO


Dunque, si cominciava con I Massacra Show facendo televisione in mezzo alla gente, facendo televisione della gente stessa. Continuava la Loose Tv trasmettendone i caratteri mitici dei personaggi in mezzo al tormentone consumistico della televisione commerciale. Si parlava di questo Nuovo Mondo e dei suoi nuovi media, per cominciare a familiarizzarsi con i linguaggi che il piccolo territorio situato tra il mare tirreno e la sila dovrà affrontare come tutti nell'immediato futuro. Darsi da fare per cogliere le opportunità che la seconda rivoluzione gutemberghiana porterà in locale piuttosto che rimanere invischiati in inutili tentativi di risolvere gli irrisolvibili problemi causa del mancato sviluppo. Questo il messaggio provocatorio della Loose Tv.
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Editor. "certo, e' vero, ma sono in programma: questa e' una strategia ponte per i primi due/tre anni.La sostanza poi non cambiera - del niente turistico, dico - ma non ci sara' bisogno di prenderla proprio alla lettera come si deve fare ora: di necessita' virtù, insomma."Francesco. - ma la cosa puo' funzionare in termini assolutamente speculari. Se tu offri come identità il niente - Marcello te lo puo' dire - offri un prodotto. C'è una strategia linguistico-verbale di mercato in cui si offre come prodotto il niente. Veniamo al punto: è possibile dis-identificarsi, è possibile dis-identificare un luogo? Questa è la posta in gioco. Sulla base di ciò che l'editor prefigura, ho qualche perplessità (..)Supponiamo di entrare in un orizzonte di mercato che voi mettete tra virgolette e in questo caso vi raffrontate con mezzi a livello linguistico - perchè si parlava di pubblicità, perciò di un orizzonte pubblicitario che l'editor accoglie. Questo punto deve entrarci; e deve farlo volendo dis-identificare un luogo affinché non si entri nell'orizzonte del Supermarket, appunto.Editor.  - certo, affinche' non si crei questo equivoco.Francesco. - allora, qual e' il problema? Premesso che l'editor ci entra in termini di richiesta di messaggio promozionale e pubblicitario, e in termini di mercato (ha scelto lui di identificarsi come il niente) ora, se accetta il niente come sostanza, in questo caso confeziona un prodotto per cui verrebbe a trovarsi nella stessa posizione di coloro che pubblicizzano le Cinque Terre o la Val d'Aosta mediante il marchio che rinvia immediatamente a valli e vette. Quale sarebbe il problema: il problema credo che sia di fare in modo che il niente abbia una dimensione autoreferenziale.Giorgio. -"non vorrei che fosse una discussione da niente ...eh eh"Francesco Garritano - paradossalmente sto dicendo che il niente implica una strategia metaforica infinita che potrebbe corrispondere proprio nel porsi come prodotto nell'orizzonte per eccellenzadella standardizzazione del prodotto, cioe' : venite da noi.Marcello Walter. Ma questo e' secondo me il senso recondito di cio' che aveva detto l'editor, cioe' : venite qui dove non c'e' nienteEditor - no, venite qui, siete voi che riempite questo luogo.Marcello Walter. Il senso del prodotto è: venite qui dove non c'è niente, cioé dove non c'è traffico, dove non c'è smog, dove non c'è la cartellonistica pubblicitaria, dove non c'è l'ossessione ...dove non c'è tutto quello che fa la pesantezza della modernità, la postmodernità ecc.. Ecco, questo è di fatto un prodotto, dico io.Editor - Il documento che supporta le nostre guide e' UNA GUIDA DI MENO e ha come epigrafi Turisti, bruciate le guide di Beppe Servegnini (Italiani con la valigia, Rizzoli) e Turista per caso film di Kasdan che narra l'epica di chi scrive manuali per de-viaggiatori.  B.Servegnini: “Una scrittrice inglese d'inizio secolo, Lady Florence Bell, rendendosi conto di come i turisti nutrissero un desiderio famelico di collezionare luoghi d'interesse, creò questo passatempo, e lo inserì nel suo . Il Gioco si chiama.Marcello Walter. - Va bene. Esiste una strategia del marketing che si chiama de-marketing - e' sui libri di marketing. De-marketing e' una operazione precisa che anziche' invogliare a comprare il prodotto, fa di tutto per non farlo comprare. Perche' ci sono dei momenti per un'impresa in cui c'e' bisogno di fare questo. De-marketing e' ovviamente tutto quello che il Comune di Venezia puo' fare per non far arrivare troppi turisti perche' se arrivano troppi turisti la citta' collassa.Igino Shraffl - Si, ma questo dipende dalla grande fragilita' di un territorio. Ora, si puo' anche limitare l'afflusso selezionando in partenza i potenziali segmenti del mercato. Se per esempio si caratterizza il prodotto territorio per alcune caratteristiche che interessano la minima parte del pubblico, ci si e' gia' salvati dall'invasione. Qui, siccome ci sono pochi posti letto, pochi ristoranti, pochi prodotti da offrire - e prodotti turtistici significa anche le attivita' che si possono fare ...
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Il convideo è il contesto: iniziato proprio dalla condivisione dello schermo luminoso dei monitor con la televisione, include ecografie e radiografie, bancomat, vigilant camera, nel movie ed ètelevisione sciolta in un server degli hacker e degli ingegneri, per cominciare, e messa in palinsesto1.Il Convideo era l'annuncio della convergenza dai vari supporti sui monitor, quali periferiche d'interfaccia comuni alle elaborazioni più distanti, unificati dal dominio spettacolare della televisione. Nella scena ove i confini del pubblico e del privato si confondono irreversibilmente, ci si aggiusta in massa nella rete delle conoscenze che spingono la comunicazione a distanza, su supporti analogici e digitali o sui cavi. Si cominciano a stipare gelosamente nelle memorie familiari le registrazioni delle ecografie dei feti come attinti direttamente all'esplorazione del mistero della nascita, accanto agli ormai mitici video di nozze appena archiviate e alle registrazione delle vigilant camera nella corsa chiusa dei ciclonicortocircuitati sui possedimenti più vari di aziende, uffici, stazioni, a guardia di cancelli automatici o a spiare sull'angolo degli edifici. La consueta affacciata alle finestre dei bancomat sulle strade cittadine, le biglietterie automatiche alle stazioni, i display dei grandi blockbusters dell'homevideo compulsati per il cinema in casa, i distributori automatici di carburante o delle sigarette, sono emergenze ambientali consolidate e accettate per consuetudine metropolitana.
Mobili nei walkman o imprigionate ancora nei totem informativi le guide interattive si esercitano per l'ingresso in rete, ed ecco Margi: “Ci muoviamo subito tenendo due pedali: verso l'identità più irripetibile fin dentro i fonemi, le caratteristiche somatiche, i nomi dei luoghi, i tagli del paesaggio incisi nella nostra terra e verso la possibilità che l'abitare una terra così intimamente sentita. Ci è dato di pensare tutto il mondo nelle sue diversità senza timori, in modo aperto, affrontandone la mutevolezza la precarietà e la sfida del nuovo che esso induce nel mondo con la naiveté degli artisti. Almeno questo - che Barthes interroga: Vorrei che qualcuno mi insegnasse che scrivere non significa tradire la propria sincerità - come se veramente qualcuno oggi possa pensare seriamente di poter dare un nome ad un luogo come i pubblicitari in questa finzione/funzione pesante che si sono dati nei linguaggi della persuasione, (..) ”, 
2 .Si è impegnati a fondo nel corpo sociale sulle relazioni tra le persone e i luoghi, contando sull'energia visionaria dei media, lavorando nella sperimentazione ormai a ridosso della rete telematica in un ambiente che noi stessi avevamo fortemente designato fino ad allora come televisivo: dovevamo usare questo, il mondo della televisione ricreato ovunque fosse possibile, per quella, la prosopopea telematica. Ecco le nostre Istruzioni per Loosetv, suggestioni e pertinenze evidenti anche a distanza di tempo:
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“La tv presenta internet in veste virtuale, veloce e tridimensionale, fascinosa e cangiante, piena di mistero. Internet che e', d'altro canto, ragazzo virtuosa e ben ordinato, riflessivo e metodica: uggiosa, diremmo; con quel brio da colonnello in pensione, ingegnere del genio, che si ritrova nel codice genetico e che anni di frequentazione universitaria per nulla hanno cangiato.Si pensi com'e' ironico, nei ritmi dell'universo internettiano, scandito da costosi lunghi caricamenti e molto spesso da attese interminate di foto e suoni, l'irrompere della simulazione televisiva che spiccia con pochi tratti gli anni che ci dividono dall'avvento delle reti di comunicazione mature. Piu' vera e interessante e' invece internet nella Loosetv.
Innanzitutto perche' in questi anni di trapasso il percorso evolutivo non sara' lineare, scandito da velocita' di trasmissione o da potenze di elaborazione portentose: il controllo di alcune tecnologie non garantisce assolutamente il governo generale del processo che esse nel loro complesso determineranno1. E loosetv assume subito quest'incertezza, senza rinunciare per questo a esercitare i suoi linguaggi, senza cercare uno che li contenga tutti: fuori di metafora, si direbbe.. Ma loosetv non va mai fuori di metafora per parlar chiaro, e rincara la dose con figure di montaggio episodiche e casuali per contenere l'incontenibile pulsione mediale. Tv sciolta, loosetv per cominciare, poi l'avventura della rete nel grande circo della tv globale.”
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1 [record 8b] Convideo, laboratori sulla comunicazione digitale [92/95]
2 Una guida guida di meno, 1993, guide del PotameBusento [record 8c] Margi Rivista multimediale interattiva edita da LaCameraBlue
3 Istruzioni per Loose, 1995 X-Url: http://www.alter.it/alterweb/LooseTV/istruzioni.html