domenica 5 giugno 2011

Fuga da Zapping.

       
E di sé racconta che la forma maggiore di perversione può essere proprio la castità, il rinunciare perché tutto è troppo complicato e più si diventa grandi e più si sentono le risonanze, le smarginature, le ricadute e le conseguenze del desiderio. Come se il nostro corpo si ingrandisse in maniera spropositata, tanto da impedirci il contatto con altri corpi. Soprattutto questa osservazione è degna di nota. C’è un peso psichico del corpo che cambia con le fasi della vita. Il corpo diventa molto di più abitato, diventa molto di più ”io” dall’interno. Per questo gli è più difficile oggettivarsi, darsi come se fosse un oggetto che può essere affidato a mani altrui. [ho-qualcosa-da-dirti]
Fuga da Zapping.

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Scrittore di poesia ("Nietzsche in casa, 1968", "Laragazza ladra, 1981") ha studiato matematica a Roma negli anni 60, campione di zapping cura l'edizione video della videorivista di poesia su cassetta di Elio Pagliarani e la trasmissione di poesia del pomeriggio su Italia Radio. Ha allestito spettacoli con i poeti e di varietà culturale con artisti e tecnici delle nuove tecnologie per i new media. Insegna arti combinatorie da vent'anni senza successo apparente.


nota.
" Nelle più grandi scene di Goya per di vedere / i popoli del mondo / esattamente nel momento in cui / ottennero la prima volta il titolo di / umanità sofferente /." : " ...con la bellezza ho dormito / a modo mio / e una o due scene affamate le ho fatte / con la bellezza nel mio letto /e così ho versato un altro paio di poesie / su un mondo alla Bosch".