giovedì 23 febbraio 2012

libertà, uguaglianza, giustizia, democrazia, abbondanza

giornalismo di Dewey Spangler. Dewey, alla sua confidente e
confortevole ma anche perentoria maniera, gli avrebbe detto:
"Questo e quel che abbiamo. Beati noi, ad avere un tal legame".
Resuscitata la loro amicizia, Spangler l’avrebbe tradotta nel suo
linguaggio giornalistico, e, raflorzato da quei vecchi tempi di
Lincoln Park, dai libri di poesia e dall’amicizia stessa, nonché da
tutto cio che Corde aveva appreso nel frattempo, sarebbe potuto
diventare un "comunicatore" ancora piu principesco.

E ora, con ancor più tempestosa obiettivita, guarda te stesso:
in che modo ti sei guastato tu, Albert Corde? Beh, Corde aveva
illusioni paragonabili a quelle di Dewey, sebbene in campi diffe-
renti. Guardatelo: una persona sincera, pensosa, di gran cuore,
deturpata dal tempo (un fesso) con i suoi desideri morali: uno
che si accolla i fardelli dell’umanità. Egli prendeva, più o meno
segretamente, molto sul serio certe questioni di cui non poteva
neanche mettersi a discutere con Spangler. C’era quella, ad
esempio, della riunione fra spirito e natura (che la scienza aveva
fatto divorziare). Dewey Spangler era molto duro con gli scrit-
tori che parlavano di "spirito", con gli intellettuali in fuga dalle
realta materiali dell’epoca presente (questo, Corde lo aveva de-
dotto leggendo la sua rubrica). Quindi, Corde avrebbe potuto
elencare una decina di argomenti sui quali lui e Spangler non si
sarebbero mai trovati d’accordo. Ma, se lui avesse avuto la men-
te chiara, se quegli argomenti fossero stati pensati e risolti, in
modo netto, non vi sarebbe stata alcuna difficoltà a discuterne.
Quindi era evidente che Albert Corde si era guastato. Dewey gli
aveva chiesto per quali motivi aveva scritto quel reportage per
Harper'; Qual era insomma la vera spiegazione? Di nuovo, un
nobile intento: evitare che l’idea americana venisse frantumata
e ridotta in polvere. Ecco il nostro ideale americano: libertà,
uguaglianza, giustizia, democrazia, abbondanza. Ed ecco, invece,
come stanno le cose, oggigiorno, in una citta come Chicago. Date
un’occhiata! Come apprende, il pubblico, gli avvenimenti? Non
li apprende. E' stato privato della capacità di farne esperienza.
Corde riconosceva di essersi mostrato molto arrogante. La sua
pazienza era al limite. Ne aveva avuto abbastanza. Ora avrebbe
aperto la bocca per parlare. Quindi, attenti!

Nella crisi morale americana, la necessità primaria è quella
di far esperienza di ciò che accade e vedere tutto ciò che va visto.
I fatti però restano celati alla nostra percezione. Più che in pas-
sato? Si, poiché le novità ed i mutamenti (in specie l’aumento
di consapevolezza - ed anche di falsa coscienza) sono oggi accom-
pagnati da un tipo singolare di confusione. L’incremento delle
118 SAUL BELLOW IL DICEMBRE DEL PROFESSOR CORDE RIZZOLI ed