mercoledì 27 luglio 2011
martedì 26 luglio 2011
bitte wo
Se ancora tu avessi vaghezza
(ma quando, ma dove),
se ancor t'incatenano i baci
(amour - bel oiseau),
se ancora con fruscio d'ali
sopra le Ande ti libri
trasmutandoti in due mari
senza saper chi tu sia,
se ancora hanno voce gli strazi,
lacrime per bel oiseau
ti precipitano e frantumano -
ma quando - ma dove? –
Wenn du noch Sehnsucht hättest
(bitte wann, bitte wo)
dich noch mit Küssen kettest
(amour - bel oiseau),
wenn du noch flügelrauschend
über den Anden schwebst
dich in zwei Meere tauschend
ahnungslos, wen du lebst,
wenn noch die Qualen sprechen,
Tränen durch bel oiseau
dich stürzen und zerbrechen -
bitte wann - bitte wo? -
la-list
1958-1975
|
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altra-list
1946-1957
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ultra-list
Rex Stout ha scritto numerosi romanzi e romanzi brevi con le avventure
di Nero Wolfe. I romanzi brevi, riuniti in gruppi di due o tre
racconti, sono stati pubblicati all'interno di un singolo volume.
1934-1945
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nero list
Abbiamo trasmesso (And be a villain - 1948)
Alta cucina (Too many cooks - 1938)
Assassinio indiretto (Method tree for murder - 1960)
Champagne per uno (Champagne for one - 1958)
Colpo di genio (Poison à la carte - 1960)
Come volevasi dimostrare (The rodeo murder - 1960)
Cordialmente invitati a incontrare la morte (Cordially invited to meet death - 1942)
Così parlò Nero Wolfe (Omit flowers - 1950)
Dollari matti (Counterfeit for murder - 1962)
E' stato ucciso un poliziotto (The cop-killer - 1952)
Fine amara (Bitter end - 1940)
Fili rossi [ solo ispettore Cramer ] (Red threads - 1939)
Il caso Fyfe (A window for death - 1957)
I quattro cantoni (Prisoner's base - 1952)
Il diritto di morire (A right to die - 1964)
Il Guanto [ Dol Bonner] (The hand in the glove - 1937 )
Il segreto della signorina Voss (Murder is no joke - 1956)
L'avvocato delle cause vinte (Eeny meeny murder mo - 1962)
La guardia al toro (Some buried Caesar - 1939)
La lega degli uomini spaventati (The league of frightened men - 1935)
La pistola scomparsa (The squirt and the monkey - 1952)
La scatola rossa (The red box - 1937)
La traccia del serpente (Fer-de-lance - 1934)
L'enigma della pistola (Death of a demon- 1962)
Le tre ragazze (Invitation to murder - 1954)
Lunga vita al morto (Man alive - 1950)
Mascherato per uccidere (Disguise for murder - 1950)
Morto che parla (The silent Speaker - 1946)
Natale di morte (Christams party - 1958)
Nella gola del morto (The gun with wings - 1950)
Nelle migliori famiglie (In the best families - 1950)
Nero Wolfe apre la porta al delitto (A family affair - 1975)
Nero Wolfe contro l'FBI (The doorbell rang - 1965)
Nero Wolfe difenditi (The mother hunt - 1963)
Nero Wolfe discolpati (Plot it yourself - 1959)
Nero Wolfe è in pericolo (Help wanted, male - 1949)
Nero Wolfe e i ragni d'oro (The golden spiders - 1953)
Nero Wolfe e il "suo" cadavere (Too many detectives - 1957)
Nero Wolfe e il caso dei Mirtilli (Death of a dude - 1969)
Nero Wolfe e l'invulnerabile (Immune to murder - 1957)
Nero Wolfe e sua figlia (Over my dead body - 1939)
Nero Wolfe e una figlia in cerca di padre (The father hunt - 1968)
Nero Wolfe escogita uno stratagemma (Home to Roost - 1952)
Nero Wolfe fa due più due (The zero clue - 1954)
Nero Wolfe fa la spia (The black mountain - 1954)
Nero Wolfe: invito a un'indagine (Death of a doxy - 1966)
Nero Wolfe la paga cara (The final deduction - 1961)
Nero Wolfe nella camera a gas (Door to death - 1950)
Nero Wolfe non abbaia ma morde (Die like a dog - 1956)
Nero Wolfe raggira l'accusa (The next witness - 1954)
Nero Wolfe sotto il torchio (If death ever slept - 1957)
Nero Wolfe vince la partita (This won't kill you - 1954)
Nient'altro che la verità (The second confession - 1946)
Non abbastanza morti del tutto (Not quite dead enough - 1944)
Non credo agli alibi (Bullet for one - 1950)
Non ti fidare (Murder by the book - 1951)
Omicidio al martedì (Instead of evidence - 1949)
Orchidee nere (Black orchids - 1942)
Parata pasquale (Easter parade - 1958)
Peggio che morto (Might as well be dead - 1956)
Picnic al 4 di luglio (Fourth of july picnic - 1958)
Prima che mi uccidano (Before I die - 1949)
Quando un uomo uccide (When a man murders - 1956)
Quella bomba di Nero Wolfe (Please pass the guilt - 1973)
Scacco al re per Nero Wolfe (Gambit - 1962)
Sei per uno (The rubber band - 1936)
Trappola esplosiva (Booby trap - 1944)
Tre sorelle nei guai (Where there's a will - 1940)
Troppe donne (Too many women - 1947)
Troppi clienti (Too many clients - 1960)
Uccidete subito, pagherete poi (Kill now-pay later - 1964)
Un minuto a mezzanotte (Before midnight - 1955)
Un mistero per Goodwin (Blood will tell - 1964)
Vicolo cieco (Murder is corny - 1964)
Alta cucina (Too many cooks - 1938)
Assassinio indiretto (Method tree for murder - 1960)
Champagne per uno (Champagne for one - 1958)
Colpo di genio (Poison à la carte - 1960)
Come volevasi dimostrare (The rodeo murder - 1960)
Cordialmente invitati a incontrare la morte (Cordially invited to meet death - 1942)
Così parlò Nero Wolfe (Omit flowers - 1950)
Dollari matti (Counterfeit for murder - 1962)
E' stato ucciso un poliziotto (The cop-killer - 1952)
Fine amara (Bitter end - 1940)
Fili rossi [ solo ispettore Cramer ] (Red threads - 1939)
Il caso Fyfe (A window for death - 1957)
I quattro cantoni (Prisoner's base - 1952)
Il diritto di morire (A right to die - 1964)
Il Guanto [ Dol Bonner] (The hand in the glove - 1937 )
Il segreto della signorina Voss (Murder is no joke - 1956)
L'avvocato delle cause vinte (Eeny meeny murder mo - 1962)
La guardia al toro (Some buried Caesar - 1939)
La lega degli uomini spaventati (The league of frightened men - 1935)
La pistola scomparsa (The squirt and the monkey - 1952)
La scatola rossa (The red box - 1937)
La traccia del serpente (Fer-de-lance - 1934)
L'enigma della pistola (Death of a demon- 1962)
Le tre ragazze (Invitation to murder - 1954)
Lunga vita al morto (Man alive - 1950)
Mascherato per uccidere (Disguise for murder - 1950)
Morto che parla (The silent Speaker - 1946)
Natale di morte (Christams party - 1958)
Nella gola del morto (The gun with wings - 1950)
Nelle migliori famiglie (In the best families - 1950)
Nero Wolfe apre la porta al delitto (A family affair - 1975)
Nero Wolfe contro l'FBI (The doorbell rang - 1965)
Nero Wolfe difenditi (The mother hunt - 1963)
Nero Wolfe discolpati (Plot it yourself - 1959)
Nero Wolfe è in pericolo (Help wanted, male - 1949)
Nero Wolfe e i ragni d'oro (The golden spiders - 1953)
Nero Wolfe e il "suo" cadavere (Too many detectives - 1957)
Nero Wolfe e il caso dei Mirtilli (Death of a dude - 1969)
Nero Wolfe e l'invulnerabile (Immune to murder - 1957)
Nero Wolfe e sua figlia (Over my dead body - 1939)
Nero Wolfe e una figlia in cerca di padre (The father hunt - 1968)
Nero Wolfe escogita uno stratagemma (Home to Roost - 1952)
Nero Wolfe fa due più due (The zero clue - 1954)
Nero Wolfe fa la spia (The black mountain - 1954)
Nero Wolfe: invito a un'indagine (Death of a doxy - 1966)
Nero Wolfe la paga cara (The final deduction - 1961)
Nero Wolfe nella camera a gas (Door to death - 1950)
Nero Wolfe non abbaia ma morde (Die like a dog - 1956)
Nero Wolfe raggira l'accusa (The next witness - 1954)
Nero Wolfe sotto il torchio (If death ever slept - 1957)
Nero Wolfe vince la partita (This won't kill you - 1954)
Nient'altro che la verità (The second confession - 1946)
Non abbastanza morti del tutto (Not quite dead enough - 1944)
Non credo agli alibi (Bullet for one - 1950)
Non ti fidare (Murder by the book - 1951)
Omicidio al martedì (Instead of evidence - 1949)
Orchidee nere (Black orchids - 1942)
Parata pasquale (Easter parade - 1958)
Peggio che morto (Might as well be dead - 1956)
Picnic al 4 di luglio (Fourth of july picnic - 1958)
Prima che mi uccidano (Before I die - 1949)
Quando un uomo uccide (When a man murders - 1956)
Quella bomba di Nero Wolfe (Please pass the guilt - 1973)
Scacco al re per Nero Wolfe (Gambit - 1962)
Sei per uno (The rubber band - 1936)
Trappola esplosiva (Booby trap - 1944)
Tre sorelle nei guai (Where there's a will - 1940)
Troppe donne (Too many women - 1947)
Troppi clienti (Too many clients - 1960)
Uccidete subito, pagherete poi (Kill now-pay later - 1964)
Un minuto a mezzanotte (Before midnight - 1955)
Un mistero per Goodwin (Blood will tell - 1964)
Vicolo cieco (Murder is corny - 1964)
sabato 23 luglio 2011
"Ars Poetica" di Ezra Pound
Friday August 6, 2010
I
La poesia dev’essere scritta altrettanto bene quanto la prosa. La lingua dev’essere bella e in nessun modo allontanarsi dalla parola detta, se non per un’accresciuta intensità (cioè semplicità). Non devono esservi parole libresche, niente perifrasi, niente inversioni. Dev’essere semplice come la prosa di Maupassant e dura come quella di Stendhal.
Non sono ammesse le interiezioni, non le parole che volano via nel nulla. Ammesso che non si può ad ogni colpo far centro, si almeno questa l’intenzione. Il ritmo deve avere un significato. Non può essere una semplice partenza, senza presa, senza stretta sulle parole e il senso.
Niente clichés, niente frasi fatte, stereotipie giornalistiche. Il solo modo di sfuggire a questo è la precisione, che è il risultato di un’attenzione concentrata a ciò che si sta scrivendo. La prova di uno scrittore è la sua capacità di simile concentrazione e la sua facoltà di rimanere concentrato finché non sia arrivato alla fine del suo lavoro, siano due versi o duecento.
Oggettività e ancora oggettività ed espressione. Niente code al posto delle teste, niente aggettivi a cavalcioni (come “putridi muschi fradici”). Niente, niente che non si possa in qualche momento, nella stretta di qualche emozione, effettivamente dire. Ogni letterarismo, ogni parola libresca sgretola via un pezzetto della pazienza del lettore, un po’ del suo sentimento della vostra sincerità. Quando uno sente e pensa veramente, egli balbetta le parole più semplici.
La lingua è fatta di cose concrete. Espressioni generiche in termini non-concreti sono pigrizia; sono conversazione, non creazione.
Il solo aggettivo che valga la pena di usare è l’aggettivo essenziale al senso del passaggio. Mai l’aggettivo decorativo.
II
Concisione, ovvero stile, ovvero dire ciò che s’intende dire col minor numero di parole e le più chiare.
Effettiva necessità di creare o costruire qualcosa; di presentare una immagine o più immagini di oggetti concreti, disposti in modo da toccare il lettore. Al di là di questi oggetti concreti si possono fare semplici constatazioni del sentimento sui fatti; come “sono stanco” o “alla morte non può seguire peggiore male”, ecc.
Io credo vi debbano essere più, molti più oggetti che constatazioni e conclusioni, essendo queste ultime puramente ipotetiche (optional), non essenziali, spesso superflue e quindi pessime.
Ma bisogna che vi sia l’emozione, o la cadenza e il ritmo saranno rapidi e senza interesse.
Il compito del poeta è definire e ancora definire finché il particolare alla superficie sia in accordo con la radice nella giustizia.
In nessun caso la costipazione del pensiero, sia pure nel particolare, consentirà bella scrittura.
Lucidità…
III
Poesia è l’arte di caricare ogni parola del suo massimo significato.
IV
Buttate fuori tutti i critici che usano vaghi termini generici; non solo quelli che usano vaghi termini generici perché sono troppo ignoranti per dar loro un significato, ma quelli che usano vaghi termini per nascondere il significato; e tutti quei critici che usano i loro termini in modo così vago che il lettore può immaginare siano d’accordo con lui o gli diano ragione mentre non è così: col che intendo dire che i loro articoli possono sempre apparire in solide e rispettate riviste senza scatenare una zuffa o provocare le proteste degli abbonati. La prima credenziale che noi dobbiamo esigere da un critico è la sua ideografia del bello, di ciò che egli considera scrittura valida e di tutti, tutti i suoi termini generici. Allora sapremo a che punto si trova.
Non potrò mai ripetere troppo spesso o con troppa energia la mia diffidenza (caution) per i cosiddetti critici che parlano tutto intorno all’argomento e non definiscono i loro termini e non sanno dire francamente che certi autori sono una scocciatura maledetta. Fatevi dire da un uomo prima, e con tutti i particolari, quali sono per lui i buoni scrittori: solo dopo ne ascolterete le spiegazioni.
Traduzione di Cristina Campo - in Cristina CAMPO “La tigre assenza” (Adelphi, Milano 1991)
giovedì 21 luglio 2011
list
Senatori sciocchi e scienze dure, L'OraEsatta, 23 luglio 2006
Una televisione senza aggettivi, L'OraEsatta , 1 agosto 2006
Matematica all'olio di ricino, L'OraEsatta, 6 agosto 2006
Google Radio of Calabria, L'OraEsatta, 10 agosto 2006
Grimaldelli per l'università, L'OraEsatta, 31 agosto 2006
Una televisione senza aggettivi, L'OraEsatta , 1 agosto 2006
Matematica all'olio di ricino, L'OraEsatta, 6 agosto 2006
Google Radio of Calabria, L'OraEsatta, 10 agosto 2006
Grimaldelli per l'università, L'OraEsatta, 31 agosto 2006
Publish NetscapeMode,1997, lacab.roma.it, http://lacab.it/ftp/publish/choose.shtml
MailWeb, 1997, lacab.roma.it, http://lacab.it/mailweb/choose.shtml
Quarter, http://www.comune.roma.it/COMUNE/sperimentali/videor/quarter.html
Istruzioni per Loose A, RomaOnLine, 1995, http://lacab.it/tappeto/tivvi95.htm
Istruzioni per Loose B, RomaOnLine, 1996, http://lacab.it/LooseTV/istruzioni.html
Internet Scene, inserto settimanale, Il Quotidiano di Calabria, 1995
Sei Milano e LooseTv, Il Quotidiano di Calabria, 23 settembre 1995
WeB Live, Il Quotidiano di Calabria, 30 settembre 1995
Tirare i cavi in Calabria, Il Quotidiano di Calabria, 15 ottobre 1995
Gli ambienti clip di LooseTv, Il Quotidiano di Calabria, 21 ottobre 1995
Il nuovo media per comunicare con le città, Il Quotidiano di Calabria, 28 ottobre 1995
MailWeb, 1997, lacab.roma.it, http://lacab.it/mailweb/choose.shtml
Quarter, http://www.comune.roma.it/COMUNE/sperimentali/videor/quarter.html
Istruzioni per Loose A, RomaOnLine, 1995, http://lacab.it/tappeto/tivvi95.htm
Istruzioni per Loose B, RomaOnLine, 1996, http://lacab.it/LooseTV/istruzioni.html
Internet Scene, inserto settimanale, Il Quotidiano di Calabria, 1995
Sei Milano e LooseTv, Il Quotidiano di Calabria, 23 settembre 1995
WeB Live, Il Quotidiano di Calabria, 30 settembre 1995
Tirare i cavi in Calabria, Il Quotidiano di Calabria, 15 ottobre 1995
Gli ambienti clip di LooseTv, Il Quotidiano di Calabria, 21 ottobre 1995
Il nuovo media per comunicare con le città, Il Quotidiano di Calabria, 28 ottobre 1995
Modi di Produzione, RomaOnLine, 1994
Videor e la telematica, RomaOnLine,1994
Videor e la telematica, RomaOnLine,1994
Alle sorgenti del web, Margi2, 1994 La Camera Blue Edizioni Multimediali
Tre Ore nel Territorio, Margi Video, 1993, La Camera Blue Edizioni Multimediali
Il progetto editoriale, Margi1, 1993 La Camera Blue Edizioni Multimediali.
L'etichetta, Margi1, 1993 La Camera Blue Edizioni Multimediali.
Ipertesti digitali e Bbs, Margi3, La Camera Blue Edizioni Multimediali.
Videor - Editoriale, videorivista di poesia, 1988, Librerie Feltrinelli-La CameraBlue
Tre Ore nel Territorio, Margi Video, 1993, La Camera Blue Edizioni Multimediali
Il progetto editoriale, Margi1, 1993 La Camera Blue Edizioni Multimediali.
L'etichetta, Margi1, 1993 La Camera Blue Edizioni Multimediali.
Ipertesti digitali e Bbs, Margi3, La Camera Blue Edizioni Multimediali.
Videor - Editoriale, videorivista di poesia, 1988, Librerie Feltrinelli-La CameraBlue
venerdì 15 luglio 2011
ofcalabria@gmail.com
La stagione degli studenti giunge in questi giorni alle verifiche più varie per l’ammissione alle Università. Passati gli esami sarà presto il gioco delle opzioni a contare, sarà completata la pole position un po’ dovunque e la corsa alla Laurea potrà cominciare. Per ricordo personale, anni fa, oppure una vita, marciai con la testa per aria dalle Calabrie su Roma con l’idea che gli artisti fossero il sale della terra e i borghesi, cioè tutti gli altri, fossero gente che viveva come se non si dovesse morire mai.
Ovviamente furono botte da orbi. In queste more quale ruolo possa giocare la poesia possiamo immaginarlo, o forse no, essa sembra proprio impotente ad esserci d’aiuto..”.. / per la nostra
educazione umana / per il drammatico scontro dei pensieri / per il minacciato valore individuale / per la politica degli apparati falliti / …”
Giovinette e giovanotti, precocemente incanutiti dal peso enorme della responsabilità e del buon senso, staranno vagliando tra numeri e pandètte gli investimenti più favorevoli per mettere al sicuro i loro destini professionali dagli accidenti della sorte notoriamente ingrata; i più leggeri e vaghi, per evadere la pratica umiliante, scelgono mete esotiche (province lontane), suggestioni
ancillari (le inclinazioni familiari), quando non predestinazioni fatali già sognate.
Agli uni o agli altri, possiamo consigliare tra le regole il nostro Delfini demenziale? Mah, il poeta Elio Pagliarani sostiene da tempo che senza Antonio Delfini la poesia italiana sarebbe bellettristica e castrata”, ma il destino della letteratura non pare meritevole di tanta attenzione, proprio nel momento che un’opzione sbagliata potrebbe compromettere un’intera vita, la nostra! E anche leggendo ad alta voce qui a fianco, un po’ cantando, non è detto che la malìa dei versi possa illuminare più di tanto i visi pensosi dei candidati nell’ora delle scelte irrevocabili gridate dal balcone.
Eppure qui c’è sfavillante, ad esempio, tutta la televisione del dolore: “Lunga attesa e calunnie non molleranno / l’impudica e sadica ricerca / del bambino di sette anni scomparso: / né canterà l’esecuzione del duca spagnolo, /...”; la voce in falsetto da festival dei giornali: “C’è un generale che stabilisce i blocchi stradali / c’è una stufa che scoppia e matura dei cachi: / moriran come bruchi i giornalisti / maiali ingoiando la vita condita coi bachi. “; e sono scritte a grandi lettere le speranze dei giovani e svelate le trappole tese loro: “Avevo bisogno di emozioni / (candelotti di Frosinone per le fumate) / per rinnovare l’intera società: / è ancora una volta la tattica / del principe al lume di candela.”
Bando alle malinconie, bisogna passare senz’indugio ai consigli per gli acquisti, facciamo il catalogo. Primo, ricordate che probabilmente dovete recuperare un liceo o un industrioso professionale andati a male. Secondo, sono da evitare specializzazioni precoci, rush finali che induriscano i muscoli già all’incominciare: s’attendono al passo in successione, laurea breve, speciale, da masterizzare, dottorante e praticaccia professionale. Il terzo comma è programmare i propri studi come un lavoro, focalizzare, segnare. Così il quarto punto vi sarà presto familiare, perché consiste nel pensare che questo mestiere dello studiare sia l’unico che il futuro vi vorrà pagare. Il quinto e il sesto son facili da immaginare, andate in giro e tenetevi in contatto, andate ad esplorare muovendo i piedi oltre che le mani. Al settimo, non rubare, s’arrivi per convinzione, non per l’opzione morale, perché fa tanto tanto male. Altri due o tre, fortunatamente, son strettamente personali, ed insisto per conto mio con la Patrizia Cavalli di “Ma davvero per uscire di prigione bisogna conoscere / il legno della porta, la lega delle sbarre, stabilire l’esatta gradazione del colore? / Adiventare così grandi esperti, si corre il rischio che poi ci si affezioni. / Se vuoi uscire davvero di prigione, esci subito, magari con la voce, diventa una canzone“. Ma voi fate pure come vi pare, of course. [ofcalabria@gmail.com]
Ovviamente furono botte da orbi. In queste more quale ruolo possa giocare la poesia possiamo immaginarlo, o forse no, essa sembra proprio impotente ad esserci d’aiuto..”.. / per la nostra
educazione umana / per il drammatico scontro dei pensieri / per il minacciato valore individuale / per la politica degli apparati falliti / …”
Giovinette e giovanotti, precocemente incanutiti dal peso enorme della responsabilità e del buon senso, staranno vagliando tra numeri e pandètte gli investimenti più favorevoli per mettere al sicuro i loro destini professionali dagli accidenti della sorte notoriamente ingrata; i più leggeri e vaghi, per evadere la pratica umiliante, scelgono mete esotiche (province lontane), suggestioni
ancillari (le inclinazioni familiari), quando non predestinazioni fatali già sognate.
Agli uni o agli altri, possiamo consigliare tra le regole il nostro Delfini demenziale? Mah, il poeta Elio Pagliarani sostiene da tempo che senza Antonio Delfini la poesia italiana sarebbe bellettristica e castrata”, ma il destino della letteratura non pare meritevole di tanta attenzione, proprio nel momento che un’opzione sbagliata potrebbe compromettere un’intera vita, la nostra! E anche leggendo ad alta voce qui a fianco, un po’ cantando, non è detto che la malìa dei versi possa illuminare più di tanto i visi pensosi dei candidati nell’ora delle scelte irrevocabili gridate dal balcone.
Eppure qui c’è sfavillante, ad esempio, tutta la televisione del dolore: “Lunga attesa e calunnie non molleranno / l’impudica e sadica ricerca / del bambino di sette anni scomparso: / né canterà l’esecuzione del duca spagnolo, /...”; la voce in falsetto da festival dei giornali: “C’è un generale che stabilisce i blocchi stradali / c’è una stufa che scoppia e matura dei cachi: / moriran come bruchi i giornalisti / maiali ingoiando la vita condita coi bachi. “; e sono scritte a grandi lettere le speranze dei giovani e svelate le trappole tese loro: “Avevo bisogno di emozioni / (candelotti di Frosinone per le fumate) / per rinnovare l’intera società: / è ancora una volta la tattica / del principe al lume di candela.”
Bando alle malinconie, bisogna passare senz’indugio ai consigli per gli acquisti, facciamo il catalogo. Primo, ricordate che probabilmente dovete recuperare un liceo o un industrioso professionale andati a male. Secondo, sono da evitare specializzazioni precoci, rush finali che induriscano i muscoli già all’incominciare: s’attendono al passo in successione, laurea breve, speciale, da masterizzare, dottorante e praticaccia professionale. Il terzo comma è programmare i propri studi come un lavoro, focalizzare, segnare. Così il quarto punto vi sarà presto familiare, perché consiste nel pensare che questo mestiere dello studiare sia l’unico che il futuro vi vorrà pagare. Il quinto e il sesto son facili da immaginare, andate in giro e tenetevi in contatto, andate ad esplorare muovendo i piedi oltre che le mani. Al settimo, non rubare, s’arrivi per convinzione, non per l’opzione morale, perché fa tanto tanto male. Altri due o tre, fortunatamente, son strettamente personali, ed insisto per conto mio con la Patrizia Cavalli di “Ma davvero per uscire di prigione bisogna conoscere / il legno della porta, la lega delle sbarre, stabilire l’esatta gradazione del colore? / Adiventare così grandi esperti, si corre il rischio che poi ci si affezioni. / Se vuoi uscire davvero di prigione, esci subito, magari con la voce, diventa una canzone“. Ma voi fate pure come vi pare, of course. [ofcalabria@gmail.com]
martedì 12 luglio 2011
101 Puzzle
Entrano in gioco altre due attitudini per affrontare il testo: partecipare attivamente all'indagine nell'individuazione e la soluzione di problemi e strategie relative, decidere tempestivamente di volta in volta.
La lettrice, come il solutore della Ricerca di Parole Crociate, deve tenere a mente le ipotesi emerse sino ad allora, senza la garanzia che siano quelle giuste, collocarle e rimuoverle con la stessa determinazione: deve usare la gomma che è determinante per rinnovare le ipotesi e verificarle.
Chi non dà del cialtrone a Morse che ne spara grosse, quando ancora l'incompletezza dei dati suggerirebbe cautela? Eppure come nella Ricerca di Parole Crociate è opportuno, se non indispensabile, azzardare definizioni e incroci: la passività affabulatoria del Lettore è letale per l'indagine che richiede iniziativa e immaginazione, se non semplicemente improntitudine: va prontamente contrastata con colpi di scena insensati - e Morse non si fa pregare.
Oppure, Colin Dexter non sa scrivere, non è Morse a fare il matto: lo scrittore non sa dominare la materia narrativa, così il protagonista ne fa le spese.
UN PUZZLE PER L'ISPETTORE MORSE, (The Silent World of Nicholas Quinn, 1977) (Giallo Mondadori, n. 2676)
la stanza silenziosa: e un lampione giallo che splendeva nel cortile accentuava l’oscurità della notte. Ogni tanto, specialmente in momenti come quello, Morse desiderava avere una casa accogliente, e una moglie che gli tenesse in caldo la cena. Era in momenti come quelli, anche, che un omicidio gli appariva come una cosa insensata e terribile... Dickson gli aveva riferito della sua visita a Sally Height, e ormai la verità cominciava ad assumere dei contorni più netti. Monica gli aveva mentito. Martin gli aveva mentito. Era probabile che Ogleby gli avesse mentito. E anche Bartlett gli aveva mentito così bene! Il piccolo Bartlett, preciso come un metronomo. Se fosse stato proprio lui ad assassinare Nicholas Quinn..Per una mezz’ora lasciò che i suoi pensieri si sbizzarrissero, come conigli selvatici in un’orgia. Ma poi mise un freno. Aveva bisogno di altre prove; e le prove erano di fronte a lui, in una borsa di plastica blu scuro che conteneva gli oggetti trovati nelle tasche di Quinn e la giacca a vento verde. Morse li allineò sulla scrivania e si mise al lavoro. Dalle tasche di Quinn erano venute fuori delle sorpresine interessanti: un portafogli, un fazzoletto, mezzo pacchetto di sigarette, un’agendina, quarantatré pennies, un pettine rosa, mezzo biglietto del cinema, due biro nere, una striscia di francobolli, e un rendiconto della Lloyds Bank da cui si deduceva che il conto corrente di Quinn ammontava a centoquattordici sterline e quaranta. Erano pàrecchi oggetti, e Morse rimase a fissarli per qualche istante con attenzione, prima di prendere un foglio di carta e stenderne un elenco accurato. Si-i, proprio come aveva pensato. Decisamente strano... Poi sollevò la giacca a vento ed estrasse dalle tasche un’altra serié di oggetti: un altro fazzoletto, chiavi della macchina, due vecchi biglietti della lotteria, altri ventitré pennies, e una busta bianca vuota indirizzata a Quinn, con la parola ‘Bollox’ scritta a matita sulla linguetta. ‘Bene bene’, fece Morse tra sé. Adesso la sua mente stava lavorando velocemente. Di nuovo fece un elenco dettagliato di ciascun oggetto e quindi tor
82 Puzzle
Lo sconcerto della Lettrice di Morse appare comprensibile al lettore di romanzi e coerente alla cultura lineare della letteratura: la lettrice, come il solutore della Ricerca di Parole Crociate, deve tenere a mente le ipotesi emerse sino ad allora, senza la garanzia che siano quelle giuste, collocarle e rimuoverle con la stessa determinazione: deve usare la gomma che è determinante per rinnovare le ipotesi e verificarle.
Chi non dà del cialtrone a Morse che ne spara grosse, quando ancora lo stato dell'arte dell'Indagine suggerirebbe cautela?
«Si, signore. Alle cinque meno dieci circa. La sua macchina...»«C’erano altre macchine qui?», interruppe Morse.«No, signore, solo quella del signor Quinn.»«Bene, grazie Noakes. C’è stato molto utile.» Morse si alzò e si diresse verso la porta. «E non ha visto nessun altro dopo?»«No, signore. Eccetto il segretario. E tornato in ufficio alle cinque e mezzo circa, signore.»«Capisco. Beh, grazie.» Morse riusciva a stento a trattenere l’eccitazione crescente e dovette reprimere il forte impulso di buttar fuori Noakes nel corridoio.«Se posso esserle di qualche aiuto, signore, spero che lei...» Il custode restava sulla porta come un vassallo fedele che attenda il congedo del suo signore. Ma Morse non ascoltava. Provava un profondo disprezzo per quel ‘piccolo individuo ossequioso e strisciante’, ma si sforzò di sorridere e il custode finalmente strisciò attraverso la porta.«Ebbene, Lewis. Che ne dici di questo piccolo colpo di fortuna?» -«Mi aspetto che presto troveremo qualcuno che ha visto Quinn in un pub venerdì notte. Nell’ora in cui ti sbattono fuori.»«Lo credi davvero?» Ma Morse non era veramente interessato a ciò che Lewis stava dicendo. Il giorno prima gli ingranaggi del suo cervello avevano incominciato a mettersi in movimento, ma girando, così ora sembrava, nella direzione sbagliata; e mentre Noakes parlava si erano fermati completamente. Ora erano di nuovo in azione, e due o tre di loro ronzavano in modo furioso. Guardò l’orologio e vide che la mattinata era finita. «Che bevute si devono fare all’Horse & Trumpet, eh, Lewis?»
80 Puzzle
Lo sconcerto della Lettrice di Morse appare comprensibile al lettore di romanzi e coerente alla cultura lineare della letteratura: anche a quella variamente sperimentale, in quanto a questo. Il baco è, al solito, quello del senso.
ricercato la confidenza del custode; sapeva infatti molto bene che nelle istituzioni di tutti i tipi, in ogni parte della terra, era il nome del custode che avebbe dnvuto apparire in cima a tutte le carte intestate. Dovunque fosse richiesto il suo intervento, il custode era presente, con la sua sgradevole combinazione di servilismo e invadenaa, e i suoi servigi eranò assolutamente indispensabili. Noakes, tuttavia, sembrava uno dei rappresentanti più simpatici della specie.«Sì, signore. Il suo soprabito era là. Lo ricordo bene perché l’armadietto era aperto e io l’ho chiuso. Il segretario non l’avrebbe gradito. E molto esigente su questo»«C’era qualche messaggio sulla scrivania?»«Sì, abbiamo visto anche quello, signore» - «L’abbiamo, dice?»«Il signor Roope, signore. Era con me- a«Cosa faceva qui?», domandò Morse tranquillamente.«Volevavedere il segretario, ma era fuori, io lo sapevo, signore. Così il signor Roope ha chiesto se c’era qualdun altro degli assistenti, aveva delle carte con sé, capisce, come se volesse darle -a qualcuno.»«A chi le ha date?»«Ecco, sigtiore. Come stavo per dirle, abbiamo cercato in tutti gli altri 4ffici, ma non, c’era nessuno-»Morse lo guardò attentamente. «E proprio sicuro di questo, signor Noakes?»«Oh, si, signore. Non abbiamo trovato nessuno, e il signor Roope ha lasciato le carte sulla scrivania del segre tario - »Morse lanciò un’occhiata a Lewis e le sue sopracciglia si sollevarono impercettibilmente. «Bene, bene. E molto interessante. Molto interessante», borbottò Morse, senza più sapere come continuare il suo interrogatorio. La verità era che l’informazione gli giungeva del tutto inaspettata, e ora si rammaricava della sua decisione, stupidamente teatrale, di spargere la voce nell’ufficio che avrebbe chiesto conto a tutti dei loro spostamenti di venerdì
156 Puzzle
Erano domande cui non era possibile rispondere...
te. Aveva visto qualcosa? O qualcuno? Per questo aveva detto tutte quelle menzogne? Dopo aver appreso che Quinn era allo Studio 2, aveva detto un’altra bugia, e... Oh, Cristo! In quale caos era la sua mente! Le immagini danzavano nel suo cervello, le facce svanivano e cambiavano, e scomparivano di nuovo...
«A cosa sta pensando, ispettore.»
-«Mm? Oh, mi dispiace. Sognavo a occhi aperti.»
«Sognava me?»
«Tra gli altri.»
Sul tavolo accanto al letto c’era una copia del Times, piegata alla pagina del cruciverba: ma erano scritte solo tre o quattro parole nel diagramma, e Morse se ne meravigliò. E si chiese se Monica sapesse dove erano situate le Isole di Langerhans... Beh, se non lo avesse saputo, l’infermiera avrebbe potuto facilmente... Un momento! Gli occhi grigi di Morse splendettero per l’eccitazione mentre nella sua memoria riaffioravaoo le migliaia di domande che gli erano state rivolte nel corso degli anni. In quale mare sono le Isole di Langerhans? Quando fu assassinato George Washington? Chi era Kansas-Nebraska Bill? In quale anno R.A. Butler diventò primo ministro? Chi compose il Trout Quartet? Con quale nome era conosciuto il Principe Nero quando divenne Re? Le domande non erano tutte domande vere. G. Washington non era stato assassinato, e K.N. Bill non era nessuno. Lo stesso per le altre. Erano domande cui non era possibile rispondere. Morse era quasi diventato matto per cercare di scoprire chi era stato allo Studio 2, quando c’era stato, e per quale motivo. Ma se fossero state domande false? Ogni cosa era stata disposta per indurlo a credere che Quinn, Ogleby, Martin e Monica Height si fossero recati in quel cinema. Qualcuno di loro, o forse tutti loro, volevano che lui se ne convincesse, E lui aveva attraversato a tentoni il cinema buio, inciampando come un cieco, e tentando ‘che sciocco!’ di vedere chi ci fosse seduto. ‘Ma forse non c’era nessuno, Morse. Nessuno!’
lunedì 11 luglio 2011
città
Pochi degli edifici eretti a Oxford alla fine della seconda guerra mondiale hanno riscosso, qualche consenso te della città o della gente elegante. Forse è prevet che un pubblico selezionato, abituato alla nobile au tà dei vecchi edifici cittadini,
«Perché il Giappone? perché è il paese della scrittura: fra tutti i paesi conosciuti, è in Giappone che ho incontrato la pratica del segno piú vicina alle mie convinzioni e ai miei fantasmi, o, se si preferisce, piú lontana dai disgusti, irritazioni e rifiuti che suscita in me la semiocrazia occidentale». Dice Barthes a proposito di quest'opera, al tempo stesso notazione di viaggio (ma agli antipodi delle cronache del letterato - inviato speciale) e perlustrazione entro un intero sistema di vita. Ne è risultato un libro particolarissimo, esauriente sotto tanti punti di vista, ricco di dottrina e di fatti concreti, perché, come ricorda ancora l'autore, «il luogo dei segni non è cercato negli aspetti istituzionali ma nella città, nel negozio, nel teatro, nella cortesia, nei giardini, nella violenza. Ci si occupa di alcuni gesti, di alcuni cibi, di alcune poesie; ma soprattutto di volti, di occhi e di pennelli con cui si può scrivere, ma non dipingere, il tutto».
domenica 10 luglio 2011
RISCRIVERE SU ALTRI TESTI, DA ALTRI TESTI.
è grande il disegno!Non sono in accordo per niente.La scrittura non è mai immediatezza. Scrivere è sempre riscrivere. (-) Ancora come direbbe un amico francese non c'è mai stata una scrittura che sia stata originariamente prima.E' un illusione, praticata anche qui su Mondoailati, quella di pensare che ci sia un flusso immediato. E malattia ancora maggiore: questa idea della immediatezza, di poter scrivere il sentire immediato, quel qualcosa che "è come se fosse nostro ma libero dal pensiero razionale e quindi direttamente (immediatamente) legato al nostro essere" è una pratica di deresponsabilizzazione della scrittura: la scrittura come sentire diffuso e mai davvero sentito. Allo stesso livello logico del: "Fai come se non ci fossi" oppure del "cerca di essere te stesso".Potresti, sotto questo punto di vista fare una differenziazione tra il primo post di un forum compreso il titolo e i post successivi considerati come commenti al primo post e al titolo.Ritorniamo così però di nuovo alla questione della primogenitura, che si lega anche al fatto che c'è una struttura di discorso che è già presente e su cui noi esordiamo in modo innovativo ma senza innovare del tutto. Un po' come la presa di parola in un dialogo: colui che apre la discussione, la apre non per la prima volta, ma già si innesta su conoscenze precedenti, su cose già dette, senza mai avere un DATO che sia originario e primario senza mai essere stato NUOVO. In questo modo il primo post non è mai stato il primo post e la scrittura non è mai stata presente solo allo scrittore.Rispetto al refuso allora dobbiamo dire che esiste in riferimento a una pratica e ad una struttura che sia quella corretta.Ho una forma di riferimento: il "come si scrive la parola CASA?" delle maestranze (maestre severe che bacchettavano i bambini). 'Casa' si scrive tracciando prima la 'c', poi la 'a', inseguito la 's' e infine di nuovo la 'a'. Il refuso esiste rispetto a questo tipo di struttura. Un refuso senza riferimento “corretto” non è un refuso. Quindi una forma corretta di già è una forma che già esclude un’altra forma, ciò che non è.In questo senso affermare che non è corretto correggere un refuso perché i refuso ha già un modo corretto di essere ricade nell’idea che ci sia una immediatezza del pensiero e che la scrittura sia puro mezzo di espressione.
pro memoria
http://mondoailati.unical.it/didattica/modules.php?op=modload&name=Forums&file=viewtopic&topic=1641&forum=20&start=20
riceviamo e (vincendo il pudore) volentieri pubblichiamo
On 2005-12-21 22:34, Anonymous wrote:
Oggi mercoledi' 21 dicembre a lezione di web editing eravamo pochi intimi. Nonostante le 2 ore di sfrenato outing di Sir Orazio siamo sopravvissuti tra frasi di Auden, commenti sui comunicatori "riciclati" (vedi Bonolis, Mentana), passando per le poesie scritte dal medesimo prof che possono sembrare frivole perche' magari lui dice rivolto ai salami della casa in campagna "vorrei passare l'inverno appeso con voi sulla trave della casa in campagna" e invece rivelano la personalità vera, autentica di una persona che in quel momento di delirio preferiva sprofondare....
E' ammirevole il caro Orazio, perche' ha il coraggio di dire tutto quello che pensa magari colorandolo con qualche parolaccia che detta da lui non puo' far altro che provocare sorrisi!
Ha un unico difetto: è di destra! vabe'.... nessuno e' perfetto!
Cmq ragazzi oggi vi siete persi una lezione troppo figa!
e anche quelle ore sono passate e il tempo non ce le restituira' piu...miraccomando torniamo grintosi dopo queste feste !!! riceviamo e (vincendo il pudore) volentieri pubblichiamo
venerdì 8 luglio 2011
il parco dei divertimenti digitale attrezzato
B - beh, togliamoci questo dente: Facebook, Twitter e tutte le altre stronzate da parco dei divertimenti del digitale attrezzato. G - google, più o meno, è altra cosa. google è il cloud, la televisione globale, la rete telefonica ed altre cose ["Troppa realtà tutta insieme" dice il biondo in tv (rete 4) nel film con jack nicholson ore 21.32: eh?]; facciamo un elenco?
Facebook è l'happy hour che tanto amiamo (ma c'è anche la sala giochi elettrici sul retro) del dopo-lavoro; Twitter è una patetica sfilza di ridicole sintesi ... senza sintesi (epigrammi cachettici, titolazione dei quotidiani senza corpo del testo, allusioni interminate ed interminabili) per gente senza tempo (ah ah che ridere), il festival del pensiero conformato, la parodia del "tempo scarso" dei media generalisti e non - i 15 min di notorietà ma divisi in millesimi e dispersi nel nulla cosmico; Skype, con Skype si parla a vigna, no? con due centesimi, magari lo si fa anche a tre; Wikipedia è il festival dell'enciclopedismo della domenica con circa 200 anni di ritardo, di facile e rapida consultazione (sic); i WiKi in generale sono una complessa banalità tecnologica dell'Internet dei Semplici, e via così.
Google è una cosa seria, parliamone (+orazio Gmail Calendar Documents Photos Reader Webmore ▼
giovedì 7 luglio 2011
Laboratorio a distanza: step 1e2 - 10 aprile 1997 - ore 13.30
To: bicera, birispo
From: anchorman@lacab.roma.it (Claudia) Subject: da giovedi' a giovedi': laboratorio a distanza Cc: maurizio Bcc: X-Attachments: Messaggio per LILIANA, MARINA, SILVIA. Laboratorio a distanza: step 1 - 10 aprile 1997 - ore 13.30 Cominciamo con un esercizio che mette in scena uno dei tool htm che abbiamo trattato nell'ultimo incontro: lo strumento METAREFRESH, cioe' la pagina che fa rincorrere le altre. Intanto, predisponiamo una nuova cartella, che chiamiamo 7giorni, sul computer dove e' installato il Netscape Navigator... a piu' tardi, claudia
- To: bicera@, birispo@
- From: anchorman@lacab.roma.it (Claudia)
- Subject: da giovedi' a giovedi': laboratorio a distanza
- Cc: maurizio
- Bcc: X-Attachments: C:\TEORIA\BICERA01.GIF;C:\TEORIA\BICERA02.GIF;
- C:\TEORIA\BICERA03.GIF;C:\TEORIA\CORRONO1.HTM;
- C:\TEORIA\CORRONO2.HTM;C:\TEORIA\CORRONO3.HTM;
- Messaggio per LILIANA, MARINA, SILVIA
- da giovedi' a giovedi': laboratorio a distanza.
- Step2 - 10 aprile 97 - 0re 15.00
- ...Si rincorrono le pagine, le immagini, le parole, i problemi.
- Aggiungete, collegate, modificate, ingrandite, ..
- note: la prima pagina htm da "aprire" nel browser e' corrono1.htm,tutte le altre, se vengono sistemate nella cartella 7giorni insieme alle immagini, verranno da se'.buon lavoro, claudia
martedì 5 luglio 2011
blog vocale
Gianluca Nicoletti
Dalle 17,30 del 5 luglio attraverso questo blog vocale racconterò le mie impressioni, il mio punto di vista e le interviste dalla Domus Talenti di Roma dove si svolgerà una manifestazione per protestare a 24 ore dall'approvazione delibera definita "ammazza Internet" da parte dell'Agcom.
blog audio [Il gruppo Platonet è l'espressione di una costellazione di società spin-off universitarie.]
SCRIVI Questa sera la "Notte della Rete" ANNA MASERA multimedia.lastampa.it
Amore all'estero
il design della sua home page: con il suo minimalismo bianco, la sua semplicità e la sua essenzialità è ufficialmente "una interfaccia grafica innovativa".
domenica 3 luglio 2011
cazzate e cazzari
L'eccezionale del lavoro è che ti faccia entrare in contatto diretto con la stupità estrema; e con il genio.
A 5 anni dall'11 Settembre... 3 pagine ( 1 | 2 | 3 ) |
Autore | A 5 anni dall'11 Settembre... | |||||
EugenioLostumbo Registrato dal: 17-10-2005 Messaggi : 233 OFF-Line | Inserito 22-09-2006 alle ore 20:39
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venerdì 1 luglio 2011
fatta di chiacchiere come la nostra
Ai loro occhi la verità è la somma di pena che possono sopportare;
Non fatta di chiacchiere come la nostra, ma di gemiti soffocati -
E sono remoti come piante; noi viviamo altrove.
/2008/02/le-parole-e-le-altre
è Pazzo
e al crocevia del Mercato in bronzo, alta dimora corrucciata ove pendono i pesci e che s’ode cantare nelle sue foglie di ferro, un uomo glabro, in cotonina gialla, getta un grido: io sono Dio! e altri: è pazzo! Eloges (pgg.83-85) edizioni Lerici
una vera e propria "disperazione ontologica", condurrà Artaud alla ricerca di un linguaggio accessibile anche agli analfabeti (linguaggio che assumerà poi le forme della glossolalia e del fragore radiofonico), (5) e alla definizione di un tratto segnato da un'ignoranza intesa - positivamente - come sapere vissuto dalla carne (embodied knowledge) e come conoscenza immediatamente condivisa tra gli uomini (encultural knowledge o general intellect).
una vera e propria "disperazione ontologica", condurrà Artaud alla ricerca di un linguaggio accessibile anche agli analfabeti (linguaggio che assumerà poi le forme della glossolalia e del fragore radiofonico), (5) e alla definizione di un tratto segnato da un'ignoranza intesa - positivamente - come sapere vissuto dalla carne (embodied knowledge) e come conoscenza immediatamente condivisa tra gli uomini (encultural knowledge o general intellect).
Temps
Temps de doleur et de temptacion
Aages de plour, d'envie et de tourment,
Temps de languor et de dampnacion,
Aages meneur prè du definement,
Temps plains d'orreur qui tout fait faussement,
Aages menteur, plain d'orgueil et d'envie,
Temps sanz honeur et sanz vray jugement,
Aage en tristour qui abrege de la vie.
[Eustachio Dechamps]
[Eustachio Dechamps]
Io appartengo ad una generazione che ha troppo sofferto la censura del soggetto: sia per via del positivismo (oggettività richiesta nella storia letteraria, trionfo della filologia), sia per via del marxismo (che imperversava per lunghi periodi della mia vita).
"Valgono di più gli inganni della soggettività che le imposture dell’oggettività. Vale più l’Immaginario del Soggetto che la sua censura”, questo non è dato una volta per tutte, ma di sicuro è il segno del sessantotto che è il passaggio a nord-ovest del secolo andato.
La vita?
La vita? I servi la vivranno per noi (omissis)
"Nella nostra vita, noi non pensiamo tanto. Siamo solo servi di Dio, lavoriamo 24 ore al giorno solo per servire, è Dio che fa tutto per noi. ..." (sandrodiremigio.com)
"Nella nostra vita, noi non pensiamo tanto. Siamo solo servi di Dio, lavoriamo 24 ore al giorno solo per servire, è Dio che fa tutto per noi. ..." (sandrodiremigio.com)
La realtà e la sua arte
5% di realtà ed al resto ci penso io (Franco Cordero)
Per intenderci, è un pò come quando,per capire una parola in inglese, la mettiamo su Google: i contesti in cui la troviamo saranno molto eloquenti nel suo significato, meglio di qualsiasi dizionario. Si realizza, se non un'inversione semantica, un mescolamento
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