sabato 23 ottobre 2010

Sunto automatico: Computer Mediated Communication

Sunto automatico

2° - invece di un rapporto individuo\media piu' ravvicinato, piu' umano,
piu' istintivo,piu' diretto,piu' libero, favorire il distacco tra emotività
e sistema macchina, rallentando con procedure, articolando le scelte
si\no su una miriade di problemi.
ahime'!
Stessa sorte e' toccata alla Computer Mediated Communication.
C'e' una discreta letteratura al riguardo.
Questo sembrerebbe confermare l'idea che le caratteristiche della CMC creino ai
partecipanti difficolta' a conservare nel tempo un quadro chiaro della
situazione. L'effetto potrebbe essere ancora piu' pronunciato e avere
conseguenze piu' serie in sessioni di CMC piu' ampie e prolumgate".

Dario De Jaco della Direzione Atenei, parte da una analisi del mezzo:
"Una delle forme piu' tipiche della CMC e' la Posta Elettronica (...) E'
possibile comunicare con chiunque altro senza tenere conto della
localizzazione delle caselle postali". La nuova tecnologia dell'informazione e' straordinariamente coerente con le
immagini occidentali della democrazia".

Ebbene, arriviamo al massimo della teorizzazione in materia di CMC,
recentemente sulla stampa: " ci sono comunque ambiti dove l'interattivita'
garantisce proprio una maggiore complessita'. ------------------------------------------------------------------------------
> se invece il viaggio,
la vacanza, vogliono essere una fuga < 2 nella civilta' del turismo globale, dove tutto e' stato esplorato e non esiste piu' il confine tra il noto e l'ignoto, questo desiderio e' destinato ad essere inevitabilmente frustrato: "Il viaggio diventato turismo e' come misurare la cella del detenuto dove altri prigionieri mobili e 'liberi' hanno lasciato il solco". \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
A B B R U Z Z E S E .............................................................................. 1° - invece di andare verso compatibilita' di sistema nelle reti interattive, esaltazione delle manipolazioni, delle soggettivita', degli interessi diversi, delle strategie, dei conflitti in campo. .............................................................................. 2° - invece di un rapporto individuo\media piu' ravvicinato, piu' umano, piu' istintivo,piu' diretto,piu' libero, favorire il distacco tra emotività e sistema macchina, rallentando con procedure, articolando le scelte si\no su una miriade di problemi. \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ Computer Mediated Communication Comunicazione Mediata dal Calcolatore. ......................................................................... Qualcuno si lamenta del fatto che tutto prima o poi finisce per diventare sigla...ahime'! Stessa sorte e' toccata alla Computer Mediated Communication. C'e' una discreta letteratura al riguardo. Ho potuto risalire al '91, anno in cui la sigla compare sulla stampa specializzata (Multimedia). Sicuramente le sue origini saranno molto piu' remote e risiedono - ci scommetterei - negli USA. L'ambiente scientifico, a fronte di esperienze in ambito didattico, ne critica i risultati, giudicati deludenti considerate le premesse. ................................................................................................... Nei mesi aprile e maggio 1989 l'Universita' di Syracuse diede il via ad una sperimentazione un seminario CMC che vedeva collegate in rete diverse sedi universitarie sparse qua e la'. Una iniziativa di un gruppo di studenti del programma Instructional Design, Development & Evalutation (IDD&E, Progettazione, sviluppo e valutazione didattici). Il professor Alexander J. Romiszowski commenta: "(...) tutti avevano l'impressione, durante il seminario, che si discutessero molti piu' argomenti e che la struttura e la dinamica dell'interazione tra i partecipanti fosse molto piu' complessa di quanto era in effetti. Questo sembrerebbe confermare l'idea che le caratteristiche della CMC creino ai partecipanti difficolta' a conservare nel tempo un quadro chiaro della situazione. Mentre in una discussione a faccia a faccia si possono affrontare successivamente molti argomenti, ma la loro relazione rimane nella memoria, l'estendersi della discussione (costituita da sessioni brevi ed occasionali) su un arco di tempo molto maggiore introduce difficolta' aggiuntive nel mantenere una prospettiva generale della discussione nel suo complesso. L'effetto potrebbe essere ancora piu' pronunciato e avere conseguenze piu' serie in sessioni di CMC piu' ampie e prolumgate". Successivamente, nella sessione estiva si era andata confermando la tesi che, causa della mancata o parziale partecipazione ai seminari CMC, fosse la difficolta' di conservare una struttura complessiva del discorso che si evolve nel tempo e che l'ambiente ipertestuale (una shell in cui tutti i messaggi possano essere riversati nella forma piu' ricca di possibili riferimenti incrociati, si presenta come soluzione ideale) finiva per essere il necessario utile supporto per una funzionale, efficiente ed efficace CMC. Ma questo e' altro tema. ............................................................................. Dario De Jaco della Direzione Atenei, parte da una analisi del mezzo: "Una delle forme piu' tipiche della CMC e' la Posta Elettronica (...) uno scambio di informazioni strutturate dove e' chiaro chi scrive a chi e, se ben usata, anche perche'. Questo medium ha molti indubbi vantaggi rispetto ad altri canali di comunicazione tradizionali (...) poiche' il suo prodotto e' elaborabile a piacimento, essendo gia' in forma trattabile da un calcolatore e non semplicemente una immagine sulla carta. (...) E' possibile comunicare con chiunque altro senza tenere conto della localizzazione delle caselle postali". Ma ecco subito i difetti:" Alcuni problemi della CMC sono ascrivibili alle modalita' specifiche del messaggio che deve essere scritto mediante la tastiera di un elaboratore ......................................................................................................... (...)". De Jaco prosegue citando "In democrazia le persone credono che ciascuno dovrebbe essere ammesso a comunicare su basi di parita'. Nessuno dovrebbe essre escluso dal libero scambio di informazioni. Il fatto che decisioni indipendenti si esprimano ha come risultato che piu' menti contribuiscono alla soluzione dei problemi e all'innovazione . La nuova tecnologia dell'informazione e' straordinariamente coerente con le immagini occidentali della democrazia". Ebbene, arriviamo al massimo della teorizzazione in materia di CMC, recentemente sulla stampa: " ci sono comunque ambiti dove l'interattivita' garantisce proprio una maggiore complessita'. Immaginiamo in un'azienda, o gruppo politico o formazione politica, di dover prendere una decisione importante. L'interattivita' permette a un numero di decisori molto piu' alto di partecipare. Ognuno di essi dopo essersi espresso sul suo terminale, potra' vedere quali sono gli orientamenti prevalenti , comunicare la sua opinione, Una specie di Discussione mediata dalla macchina, che non sarebbe possibile se tutti dovessero incontrarsi fisicamente". Siamo tuttora in attesa di applicazioni .... CMC \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ dall'Odissea al turismo globale -------------------------------------------------------------------------------------------------------- il viaggio contemporaneo: gli italiani alla > ricerca di una identita' nazionale e personale < 1 moltiplicano i loro spostamenti in un turismo continuo e quasi frenetico. ------------------------------------------------------------------------------ > se invece il viaggio,
la vacanza, vogliono essere una fuga < 2
nella civilta' del turismo globale, dove tutto e' stato
esplorato e non esiste piu' il confine tra il noto e l'ignoto,
questo desiderio e' destinato ad essere inevitabilmente
frustrato: "Il viaggio diventato turismo e' come misurare
la cella del detenuto dove altri prigionieri mobili e 'liberi'
hanno lasciato il solco".
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E' appunto il turismo globale che ha spento quelle fonti
di significato che sempre si sono trovate nel viaggio.
Oggi che "il mondo e' diventato un manifesto appeso
ad un muro che si puo' consultare al prezzo di un biglietto"
si puo' parlare semmai di era del post-turismo.

"La standardizzazione, la moltiplicazione, il generale
disprezzo dei clienti, hanno fatto evaporare gran parte del
piacere che una volta si trovava nel turismo",Paul Fussel.

E difatti i sentimenti piu' diffusi dei viaggiatori contemporanei
che riflettono su di se', sono "irritazione, delusione, rabbia"
perche' nella civilta' del 'tutto compreso' "il desiderio piu'
acuto del turista e' quello di evitare i turisti e i posti in cui
si raccolgono".