mercoledì 5 ottobre 2011

Kafkiano

non si nega alla cretineria apocalittica dell’operetta o al picaresco demente del film muto (..) le randellate e le fughe rovinose, le “torte in faccia” e i doppisensi osceni invadono la pagina: la degradazione di ogni altezza è continua, l’astrazione finisce a testa sotto, e il sublime viene palpeggiato sotto le gonne: in Ferdydurke, proprio come in una comica del muto,.(..)