Il Furioso è il poema non dell’armonia, ma della dissonanza e della follia.
Dirò d’Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d’uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m’ha fatto,
che ‘l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
[Orlando furioso, I, 2, vv. 1-8. ]
Il Furioso presenta il più valoroso paladino che, per amore di Angelica, abbandona i doveri di cavaliere, si pone alla ricerca della fanciulla, addirittura impazzisce quando scopre che l’amata si è concessa all’umile fante Medoro. La maggior parte del poema presenta Orlando preda della pazzia, quasi simile a una belva: egli ha perso l’uso della parola, vaga per le selve nudo, dorme sotto le stelle, usa la forza contro piante, animali, uomini.