Ho imparato a fare di questo disorientamento la mia carta vincente. Non mi divido tra due, o più, mondi antagonisti, nè rifiuto di essere scisso da una realtà che si differenzia successivamente a velocità superumane.
Ogni premessa è debita, ma ora veniamo al punto.. dove casca l'asino. In una superficie punteggiata, in una distribuzione discreta, nel mondo numerico, in cui il focus è sempre gestito in modo complesso, a macchina, ci si può fermare sul punto quando è ora di venire?
Sfuggire continuamente può essere sfibrante! soprattutto per chi cerca di convergere al punto di ritrovo a cui tu lo chiami: la più piatta metaforicità o l'andamento metonimico più brillante si equivalgono nel perdere l'interlocutore. Non resterebbe quindi che rassegnarsi alla partizione dei mondi, alla pratica delle discipline conosciute, a frequentare i luoghi comuni con accortezza.