Nella poesia, come nel rapporto fra le persone, tutto muore non appena affiori la tecnica. La vera educazione della mente non ebbe mai altro fine, da quando il mondo esiste, che la morte della tecnica, di quel triste saper vivere che al bambino, al quale tutto riesce per naturalezza, venne un giorno fornito dagli adulti.
Da questo artigianato del vivere ciscun uomo viene strappato alle soglie della sua innocenza, così come dai fiori screziati o dalla cerva inseguita a caccia gli antichi principi alla casa paterna.
E' un viaggio necessario , che però dovrà condurre ben al di là della rosa o del cervo, fino nel cuore delle caverne e dei terrori, là dove il saper vivere si scioglierà come la cera al contatto, reale e metaforico, con i quattro elementi.
Si può divenire allora naturali al di là della tecnica, come bambini lo sono stati al di qua. Ma da tempo l'uomo sembra murato nella sua tecnica come un'insetto nell'ambra. Le strade all'acqua e al fuoco - e persino alla terra e all'aria - gli sono ormai tutte precluse. Intorno al suo giardino si un alto muro dentro il quale nulla di nuovo può crescere - "se il volo di un uccello non vi lasci cadere un seme". (149 fiaba e mistero)