lunedì 30 maggio 2011

democrazia rappresentativa



La noblesse du métier d'écrivain 
est dans la résistance à l'oppression, 
donc au consentement à la solitude.
[Le premier homme, Albert Camus]








La democrazia rappresentativa è un sistema di minoranze organizzate, di oligarchie. politiche ed economiche, che escludono il cittadino che non ne fa pane da ogni momento decisionale ingannandolo col rito elettorale.  [Massimo Fini, 21 maggio 2011]

Il nostro amato Massimo però, da vero anarco-liberale, non chiarisce [..l’intero modello di sviluppo occidentale che ha ormai occupato tutto il mondo e ha ridotto il cittadino, l’essere umano..] quale sia un altro modello oltre quello occidentale, quello della rivolta?


Noi sappiamo bene di Guy Debord, di De Rougemont, di Gombrowicz, di L.F. Celine, del loro genio, ouì, d'accord,.. Siamo disponibili a quell'eroismo oscuro che il pensiero chiede ai suoi adepti prima di manifestarsi politicamente? Noi parliamo secondo i nostri gesti, le nostre maniere, parliamo con le cose che facciamo; i pensieri restano interni, indistinti, comuni, aerei, fino a che non ci si manifestano come venissero dall'altrove.


to scan:


http://ineziessenziali.blogspot.com/2010/01/lhomme-revolte.html La citazione è tratta dall'appendice de Le premier homme: La noblesse du métier d'écrivain est dans la résistance à l'oppression, donc au consentement à la solitude. La nobiltà del mestiere di scrittore sta nel resistere all'oppressione, dunque nel consentire alla solitudine.

Me lo aspettavo. Melo aspettavo che le rivolte moghrebine si sarebbero estese ai Paesi - democratici del Mediterraneo. Ha cominciato lo Spagna. Decine di migliaia di giovani che si definiscono ‘indignados’ occupano da giorni Puena del Sola Madrid, l’ombelico della vita e del potere spagnolo (che ha lo stesso significato simbolica di piana Tahrir del Cairo) le piazze di Barcellona, di Siviglia. di Granada e di decine di altre città iberiche, Gli•indignados’ si sano autoconvocati, come in Tunisia, come in Egitto, attraverso Internet, Twltter. Fece boolc Ma la similitudine non si ferma a queste somiglianze formali, I contenuti sono gli stessi. In Tunisia il detonatore della rivolta fu la tragedia di un giovane ingegnere che, costretto a fare l’ambulante, si diede fuoco quando gli fu sequestrata lo sua misera bancarella. Anche in Spagna, come del resto in Italia, esiste una disoccupazione intellettuale giovanile altissima. Sono gli effetti combinati della modernizzazione e della globallnazione che è, in estrema sintesi, una spietata gara fra Stati, per rimanere competitivi, per restare sul mercato, che ha strangolato prima i Paesi del Terzo mondo poi Paesi più strutturati. come la Tunisia, l’Egitto, l’Algeria e ora lambisce le coste del Mediterraneo occidentale, la Grecia, il Portogallo, lo Spagna e, nonostante tutte le rassicurazioni in contrario, anche l’italia. La competizione globale esige dalle popolazioni più lavoro, salari ridotti al minimo, mestieri precari o semplicemente mancanza di lavoro oltre che di un futuro.
“In questo caso però — scrive il Corriere — il tiranno da combattere non ha un volto né un nome"

Invece un volto e un nome ce l’ha: si chiama democrazia rappresentativa. Sotto la spinta del collasso economico globale i giovani e i meno giovani, stanno finalmente scoprendo quello che a me è parso chiaro da anni (“Sudditi. Manifesto contro la democrazia”, 2002) e cioè che la democrazia rappresentativa non è la democrazia, ma una truffa ben congegnata (e infatti gli ‘indignados’ Invocano Democracia real va’: democrazia vera, ora). La democrazia rappresentativa è un sistema di minoranze organizzate. di oligarchie. politiche ed economiche, che escludono il cittadino che non ne fa pane da ogni momento decisionale ingannandolo col rito elettorale. E infatti la contestazione degli ‘indignados’ è contra i partiti, contro le banche, contro il sistema elettorale. Gli ‘indignados sono degli anti-sistema, che non contestano questa o quella forza politica ma, più o meno consciamente, l’intero modello di sviluppo occidentale che ha ormai occupato tutto il mondo e ha ridotto il cittadino, l’essere umano,
all’inesistenza di cui ora sembra rendersi finalmente conto.
Chissà se gli ‘indignados’ arriveranno anche in Italia. O se, slombati come siamo, ci accontenteremo della vittoria di Pisapia sulla Moratti, del trionfo di un ex magistrato come De Magistris sul Pd ode! fetta che Berlusconi dovrò alla fine sgombrare il campo. Che sono tutti dettagli che, chiunque comandi, cambiano forse l’estetica ma non la polpa del sistema.