Nei bui anni settanta fu una preziosa isola di intelligenza, risorsa sempre disponibile ma non gratuita, spazio in cui respirare in pubblico lo spirito della poesia nutrito privato. E poi, anche dopo la grande stagione italiana dei readings di poesia in pubblico, i laboratori e la chanche del video, fino alla rete colta al volo.
Ma senza Pagliarani, ora?
E' facile verificare che non si è trattato di un'esperienza effimera, che rimane una risorsa intatta di idee, pratiche, modi di produzione sociale, di lavoro.
Videor, la videorivista, ne è un buon riferimento, dacchè fu un passo concreto e tangibile nella deriva dei media in cui ci si avviava negli anni ottanta verso questo millennio totalmente connesso. Come si faceva la rivista?
Sole del sistema di rotazioni - e anche di rivoluzioni, certamente - Pagliarani. E poi le immense distanze gelide dei pianeti, Costa Riviello Rosselli Spatola Sanguineti Bemporad Magrelli Corso Scialoja Celani Caproni Belardinelli Salvia Galeno Campi Ferlinghetti Celli Balestrini Scartaghiande Anceschi Boilini Vicinelli Fontana Beltrametti Giuliani Ferrando Barilli Risset Vincitorio Pasotelli Lora Totino Insana Affinati Blaine Frabotta (...)
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Un Bussola_Pagliarani giroscopico e la camera a fare il suo con soddisfazione di tutti. Che fare dei video, poi? Niente di complicato, lo suggerisce il video stesso e i modi di produzione orizzontali che consente - in attesa della tele-visione diffusa più ampiamente dalla rete: la televisione sciolta in un server.
L'editing risolto al minimo, un procedimento a sottrazione: Pagliarani, alla fine, avrebbe tolto tutto! Una garanzia dunque per Celani che predica che la meglia parola è quella ch'un escia, poi, però rimane traccia congrua, voci, sguardi, gesti che s'impongono al rovello redazionale minimo indispensabile.
E' la sensibilità comune, affinata fuoricampo, prima e dopo, a guidare la mano in ripresa (montaggio in camera si definì) e alla console (Cut&Paste, o collage, che si voglia dire). Un a consorteria non detta, complicità stimata appieno e dimenticata nell'azione: nessuno a dire azione! a interdire - solo un sentimento profondo dei tempi delle misure un'intuizione del senso.
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