domenica 25 novembre 2012

[come la radio (in chat)] sotto la giurisdizione

UN'OCCASIONE SPRECATA Ma ce ne saranno altre, pero'

Come faremo il chat in Radio? Sara' un feticcio, immagino, qualche panno sventolato sotto il muso del torello nevrotico del popolo telematico: della frenesia canagliesca del chat, del fascino discreto dell'invisibilita', della curiosita' contagiosa che anima i convenuti, dell'incalzare della bolletta Telecom, che ne sara' in Radio per gli ascoltatori? E le pause? quando il discorso sembra sospeso nella stanza? Sul fondo del ticchettio sulla tastiera, sezione ritmica del silenzio telematico universo, le pause potrebbero essere rese visibili e rappresentate con musica campionata e gestita da tastiera,... Andrebbe raccontato, insomma, il chat: un chat che non sia silenziosa ancella del cicaleccio radiofonico. Allora: ogni tanto (A)ltri ,>>(S)ituazione,>>(C)ollegati,>> per l'elenco 'fresco' dei "presenti" ; poi, qualche messaggio privato al conduttore radiofonico, la lettura polifonica degli interventi e cosi' via... (ci vorrebbe il Santalmassi radiofonico di Zapping dello scorso anno).                      >>> La solerte Claudia (Digiorgio), ci dira' che stiamo correndo troppo (con l'immaginazione)...                        >>> L'informazione Radio Rai, rimane schiacciata tra qualche funzionario (altro che politici! Non si puo' sapere a quale abisso di volutta' puo' accedere l'animo umano parastatale).                                         >>> La corporazione brulicante dei replicanti che dalle alluvioni, dai portoni dei palazzi, dalle anticamere dei partiti si collegano con noi senza essere chiamati. Questi stanchi notai dell'etere parlano parlano e parlano delle nostre passioni, dei nostri vestimenti leggeri , delle tamerici riarse, senza lingua: la loro bocca vuota e' una caverna della conoscenza che agita ombre grottesche sui nostri microfoni intatti.                                      >>> Mentre "digito" convulsamente sul mio taccuino questo intervento sull'autobus urbano, l'autista mi guarda di sottecchi, come un matto, con l'aria di compianto (avra' capito tutto?): lo dettero' in segreteria telefonica con password annessa e Videor Telematica lo passera' digitato in rete, mentre io passero' sotto la giurisdizione del mio datore di lavoro in terra.


1994, roma italy