sabato 24 novembre 2012
Aniceto Molinaro
Tra filosofia e mistica
Aniceto Molinaro
[2003]
Allo scopo di evitare ogni ulteriore fraintendimento, dobbiamo osservare che questo svolgimemo di pensiero non corre sul fondamento della negazione della possibilità del trascendimento del pensiero. Al contrario, corre proprio sul fondamento dell’ammissione di tale possibilità. Ma il suo intendimemo è quello di stabilire la natura o l’essenza del trascendimento stesso, vale a dire: stabilire che cosa significa che il pensiero trascende se stesso. Giacché, senza entrare nel complesso insieme dei significati ammessi o supposti con il termine pensiero e senza prendere posizione sull’uso corretto o scorretto, debito o indebito di tali significati, noi qui ci stabiliamo sul significato e sull’uso purameme filosofico, quello che appare unicamente corretto e debito, ossia: il pensiero è evidenza e incontraddittorietà. Al di fuori di queste due condizioni essenziali si può anche usare il termine pensiero in altri significati, purché si dichiari - e si sia consapevoli di questa dichiarazione - che in tal caso si rinuncia sia all’evidenza sia all'incontraddittorietà, e che, quindi, si pensi e si parli di un altro genere di pensiero, che ha la sua validità stabilita al di fuori o a prescindere dall’evidenza e dall’incontraddittorietà, cioè nell’ambito di un uso culturale (..) a pag.18
24 novembre 2012 università lateranense roma
don Aniceto non abita più qui
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