"Non prove esige dall'attore / ma una completa, autentica, rovina"
lunedì 3 dicembre 2012
domenica 2 dicembre 2012
[Amelia Rosselli] il poema del 1958
La Libellula in un passo delle Note:
Il poema è concepito anche in forma di drago che si mangia la coda; fine e principio dovrebbero infatti congiungersi se il poema viene letto scioltamente, intuitivamente. Nel saggio “Spazi metrici” incluso nel mio primo libro Variazioni belliche parlavo di “inserire l’ideogramma cinese tra la frase, la parola e tradurre il rullo cinese in delirante corso di pensiero occidentale”, il poema del 1958 è infatti un’esemplificazione sia linguisticamente, sia formalmente, di questo tipo di scrittura che poi superai e scartai negli anni seguenti. Il poema La Libellula è anche un rullo, ma davvero non cinese, anzi cristianissimo, ispirato al tema della giustizia ebraica.
giovedì 29 novembre 2012
Topics 4392
>> riprodurre video dal proprio smartphone Android, direttamente sulla propria TV (inteso come TELEVISORE)
vs
>> le intenzioni di Google sono quelle di creare un canale di scambio di media anche dal televisore verso il telefono. In questo modo si avrebbe la possibilità di visionare il proprio canale preferito lontani dall’apparecchio televisivo.
[Infine, è in cantiere la funzionalità di trasmettere contenuti dal computer portatile alla TV].
vs
>> le intenzioni di Google sono quelle di creare un canale di scambio di media anche dal televisore verso il telefono. In questo modo si avrebbe la possibilità di visionare il proprio canale preferito lontani dall’apparecchio televisivo.
[Infine, è in cantiere la funzionalità di trasmettere contenuti dal computer portatile alla TV].
Diary 2748
LOOSETV_22 maggio 1996 -[Ferlinghetti03]
le reti civiche in italia
Questo video è privato
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martedì 27 novembre 2012
il thrill della navigazione
Un informatore riferi che la privativa di Marsaglia aveva
ricevuto il rifornimento di tabacco evenne formata la squadra
di prelievo. Era una comandata molto ambita perché oltre agli
incerti del prelievo personale rappresentava un' evasione piacevole,
nel coma dell'inverno, per un lungo tratto sgelato e snevato, a
differenza dell'altra parte a tramontana, ancora tutta ricolma di neve.
Marsaglia distava due ciglioni da Mombarcaro, due versanti bagnati
di sole, fra un mosaico di spazi nevati che davano il thrill della
navigazione in arcipelago, e col suo medioevale castello, e gli spalti
alberati e la sua generale apparenza murata nell'evo di mezzo
dava l'impressione di un paesaggio alla Salvator Rosa
paradossalmente nordico. L'aria era sottile e fredda, sportivamente
fredda.
Il partigiano Johnny rappresenta probabilmente il caso filologico più intricato della letteratura italiana del secondo Novecento. Il romanzo fu pubblicato postumo a cura di Lorenzo Mondo (..) il nuovo assetto testuale proposto da Dante Isella nella «Biblioteca della Pléiade». Isella riproduce sostanzialmente immutata la lezione della Corti, ma a partire dal ventunesimo capitolo (con cui comincia la doppia redazione) accoglie la stesura più recente, dove i blocchi in inglese sono assai più rari (come è noto, Fenoglio scriveva sempre una prima versione in questa lingua) e la prosa appare in generale più sorvegliata. opere/fenoglio
La questione è in ogni caso ulteriormente complicata dalle polemiche sorte tra gli studiosi a proposito della data di composizione del romanzo (per Maria Corti gli anni immediatamente successivi alla guerra, per Bigazzi e Saccone - seguiti oggi dalla maggior parte dei critici - il biennio 1956-1958) e dei rapporti con Primavera di bellezza, il romanzo nato dalla costola di un originario progetto di "ciclo resistenziale" che coprisse interamente il periodo dal 1943 alla Liberazione.
opere/fenoglio Johnny (tutti lo chiamano soltanto col suo soprannome) è un ventiduenne studente universitario di Alba, arruolato nell'esercito nonostante l'insofferenza verso il fascismo (..) Eppure Johnny non vuole mancare a un impegno etico che ha preso innanzitutto con se stesso e continua da solo una guerra divenuta ormai sempre più personale, riuscendo anche a uccidere una delle pericolosissime spie fasciste (capitoli 31-38: «Inverno»). Alla ricostituzione delle bande partigiane, Johnny si scopre profondamente cambiato, incapace di riprendere la consueta vita di gruppo e, ora che i momenti più difficili sembrano dietro le spalle, quasi spaventato dall'imminenza della vittoria. "Tentato" dalla morte, Johnny decide di non raggiungere subito la missione inglese appena paracadutata, dove è atteso come traduttore e rimane ucciso in un'azione del tutto insignificante (nella prima stesura il romanzo si concludeva invece con la vittoria dei partigiani) (capitolo 39: «Fine»).
opere/fenoglio «L'interesse così stilistico come etico per il caso Fenoglio» (Gianfranco Contini) nasce dalla assoluta singolarità di questo narratore che sfugge ancora oggi a tutte le consuete classificazioni della narrativa italiana del Novecento (realismo/espressionismo; tradizione/avanguardia...). Proprio per questo la critica ha insistito molto sulla vocazione fenogliana di presentarsi immediatamente come "classico", già sottratto in partenza alle mode e al divenire, e Gian Luigi Beccaria ha parlato per Il partigiano Johnny di «grande stile», che «permette allo scrittore la trasposizione degli avvenimenti - scelti, strutturati, trasformati, eppure credibili - nell'esemplarità simbolica di una lingua epica». Utilizzando la grande "metafora" della Resistenza, Fenoglio ha scritto così un romanzo indimenticabile sulla crescita, la scelta morale e la morte, che insieme è anche una delle più belle pagine "romanzate" della storia italiana.
Ingress Italia Enlightened
Signori (e signore :D) illuminati, c'è qualcuno tra di Voi volenteroso che voglia intraprendere l'avventura di scrivere il Diario degli illuminati?
Il diario consisterà in brevi post (anche di poche righe) per descrivere la situazione giorno per giorno (una sorta di riepilogo).
Il diario verrà pubblicato direttamente su www.ingress-italia.it e ricondiviso sia da noi che da +Ingress Italia.
Il diario consisterà in brevi post (anche di poche righe) per descrivere la situazione giorno per giorno (una sorta di riepilogo).
Il diario verrà pubblicato direttamente su www.ingress-italia.it e ricondiviso sia da noi che da +Ingress Italia.
P.S.
La resistenza ne ha già uno, noi vogliamo farci mancare qualcosa? il riferimento in Italia per il gioco di Google, Ingress. Guide, informazioni, notizie, tutorial per iniziare.
Ingress Italia Enlightened ha condiviso questo post con te.
della mistica e altro
10:12 Allah korusun!
scaturisce dalla conoscenza della mistica di san Giovanni della Croce e di santa Teresa d’Avila, che sembrano i modelli su cui Maritain costruisce la sua comprensione della mistica.
Ma il Maritain filosofo donde sa l'inefficacia e la condizionatezza di questo desiderio? Come la deduce? Riconosciamo senz’altro che a partire da questi due mistici si puo affermare:
"Non è per conoscere che i santi contemplano. E' per amare" (21). Eppure dobbiamo osservare che la linea, sulla quale si demarca la differenza tra la metafisica e la mistica, è troppo accentuatamente rilevata come demarcazione conoscitiva: appunto, come già si e rilevato, come demarcazione tra conoscenza ed esperienza.
scaturisce dalla conoscenza della mistica di san Giovanni della Croce e di santa Teresa d’Avila, che sembrano i modelli su cui Maritain costruisce la sua comprensione della mistica.
Ma il Maritain filosofo donde sa l'inefficacia e la condizionatezza di questo desiderio? Come la deduce? Riconosciamo senz’altro che a partire da questi due mistici si puo affermare:
"Non è per conoscere che i santi contemplano. E' per amare" (21). Eppure dobbiamo osservare che la linea, sulla quale si demarca la differenza tra la metafisica e la mistica, è troppo accentuatamente rilevata come demarcazione conoscitiva: appunto, come già si e rilevato, come demarcazione tra conoscenza ed esperienza.
Ma Maritain stesso non manca di rilevare che esiste una conoscenza per connaturalità, che significa: « convenienza nella stessa natura» (536). Ma vorremmo chiedere a Maritain se si dia una conoscenza che non sia «per connaturalità»? Se, cioè,non si debba attribuire a ogni conoscenza una «connaturalità» con la cosa conosciuta? Con ciò non intendiamo disconoscere che si presentino diversi gradi, e anzi gradi essenzialmente diversi di «connaturalità»; intendiamo solo rilevare che si può dare una connaturalità metafisica, sulla quale il Nostro sembra essere reticente.Con ciò siamo alla seconda questione concernente il fatto che, con l’intento di stabilire una netta differenza tra conoscenza, su cui si edifica la metafisica, e connaturalità, che indica la forma peculiare dell’unione mistica di livello soprannaturale - connaturalità esperienziale -, Maritain si sia lasciato andare ad un eccesso in senso opposto: che, cioè, abbia accentuato la «miseria»della metafisica rispetto alla sua «grandezza».Riconsideriamo ancora una volta la sua presentazione del lavoro metafisico, del suo campo e dei suoi risultati. « i per sé il dominio metafisico è quello del terzo grado di astrazione, il mondo dell’essere in quanto essere e della pura immaterialità. ..pag.25
lunedì 26 novembre 2012
La lezione dell'Editor [°|°]
Sapete cos'è un editor? Se volete ve lo spiego, ma non sppingete, ce n'è per tutti.
ESTETICA DELLE VIGILANT CAMERA, 1995, Orazio Editor Converso
[Ecco un piccolo video di solo un minuto e trentadue secondi con immagini rubate dalla vita quotidiana di persone in giro per il mondo. Rubate? Si fa per dire visto che arrivano direttamente dalle telecamere poste a sicurezza delle nostre città che hanno ripreso momenti insoliti di generosità, tenerezza e bei momenti. L'idea è del team marketing del Coca-Cola che ha voluto trasformarle questi fotogrammi in uno spot.
I diritti di copyright del video sono dei rispettivi autori.
Musica: Roger Hodgson - Give a Little Bit]
E loose tv assume subito quest'incertezza, senza rinunciare per questo a esercitare i suoi linguaggi, senza cercare uno che li contenga tutti: fuori di metafora, si direbbe.. Ma loose tv non va mai "fuori di metafora" per parlar chiaro, e rincara la dose con figure di montaggio episodiche e casuale per contenere l'incontenibile pulsione mediale. Tv sciolta - loose tv per cominciare, poi l'avventura della rete nel grande circo della tv globale. Una sintassi instabile che sente l'insicurezza dei tempi che corrono ed avverte Palazzeschi, Pound, Duchamp, Barthes, Nietzsche, frequenta Baudrillard, Bene, gli Usa, e se deve andare al cinema Stanley Kubrick.
Si aggiungano un'estetica da Vigilant Camera, la passione per telefoni mobili digitali, i Bancomat, cancelli automatici con portineria intelligente, generatori di codici di a barre e la moneta elettronica sicura.
< Le Vigilant Camera nelle librerie pubblichino i poeti in linea su internet, facce e dorsi di copertine, testi e sovratesti, appelli inconsulting ai lettori, cataloghi aggiornati delle opere col prezzo garantito al pubblico > < I cancelli automatici con portineria intelligente per le aree di comunicazione aperte al commercio televisivo > < i telefoni mobili digitali con attacco seriale al portatile modem-attrezzato > < generatori di codici a barre e PGP > < moneta elettronica sicura >
INTERNET BROADCAST come si traduce internet sullo schermo televisivo di casa TV-SERVER una tele visione non sequenziale che pesca in un contenitore PALINSESTO INSTABILE riscrivibile; riscritto continuamente, con un taglia/incolla che rincorre le figure retoriche della metonimia (il prendere gli uni per gli altri reciprocamente antecedenti e conseguenti, cause ed effetti, generi e specie, tutto e parte, contenuto e contenente, il segno e la cosa segnata) nate semplicemente dalla perdita, voluta, della piu' piana metaforicita', al dissolversi stesso dell'allegoria LA DIRETTA SU INTERNET internet come media e non come archivio remoto consultabile a distanza ONLINE/OFFLINE come vasi comunicanti: l'online per ripulire l'offline delle lentezze rassicuranti della riscrittura, e l'offline per esercitare economicamente l'online LA VELOCITA' E LA DIRETTA piu' veloci della rete, accettare la sfida di essere in rete, in diretta, oltre la comunicazione stessa, per cercare di essere sempre un passo avanti a se stessi PROFEZIE
in una LOOSE TV
che simuli i processi, li renda subito visibili, prima ancora che sia possibile realizzarli un sistema per navigare e naufragare che sia dolce in questo amare, "un'arte che non si possa insegnare", nata alla dura scuola dello zapping di casa
editor 1997 videor
domenica 25 novembre 2012
[come la radio (in chat)] sotto la giurisdizione
UN'OCCASIONE SPRECATA Ma ce ne saranno altre, pero'
Come faremo il chat in Radio? Sara' un feticcio, immagino, qualche panno sventolato sotto il muso del torello nevrotico del popolo telematico: della frenesia canagliesca del chat, del fascino discreto dell'invisibilita', della curiosita' contagiosa che anima i convenuti, dell'incalzare della bolletta Telecom, che ne sara' in Radio per gli ascoltatori? E le pause? quando il discorso sembra sospeso nella stanza? Sul fondo del ticchettio sulla tastiera, sezione ritmica del silenzio telematico universo, le pause potrebbero essere rese visibili e rappresentate con musica campionata e gestita da tastiera,... Andrebbe raccontato, insomma, il chat: un chat che non sia silenziosa ancella del cicaleccio radiofonico. Allora: ogni tanto (A)ltri ,>>(S)ituazione,>>(C)ollegati,>> per l'elenco 'fresco' dei "presenti" ; poi, qualche messaggio privato al conduttore radiofonico, la lettura polifonica degli interventi e cosi' via... (ci vorrebbe il Santalmassi radiofonico di Zapping dello scorso anno). >>> La solerte Claudia (Digiorgio), ci dira' che stiamo correndo troppo (con l'immaginazione)... >>> L'informazione Radio Rai, rimane schiacciata tra qualche funzionario (altro che politici! Non si puo' sapere a quale abisso di volutta' puo' accedere l'animo umano parastatale). >>> La corporazione brulicante dei replicanti che dalle alluvioni, dai portoni dei palazzi, dalle anticamere dei partiti si collegano con noi senza essere chiamati. Questi stanchi notai dell'etere parlano parlano e parlano delle nostre passioni, dei nostri vestimenti leggeri , delle tamerici riarse, senza lingua: la loro bocca vuota e' una caverna della conoscenza che agita ombre grottesche sui nostri microfoni intatti. >>> Mentre "digito" convulsamente sul mio taccuino questo intervento sull'autobus urbano, l'autista mi guarda di sottecchi, come un matto, con l'aria di compianto (avra' capito tutto?): lo dettero' in segreteria telefonica con password annessa e Videor Telematica lo passera' digitato in rete, mentre io passero' sotto la giurisdizione del mio datore di lavoro in terra.
Estate
Sul Monte di Fagnano / noi ci darem la mano
"purché si dichiari - e si sia consapevoli di questa dichiarazione - che in tal caso si rinuncia sia all’evidenza sia all'incontraddittorietà, e che, quindi, si pensi e si parli di un altro genere di pensiero" Aniceto Molinaro, Tra filosofia e mistica, 2003
1972, Monte di Fagnano, agosto 1972, sono passati (trascorsi) quaranta di questi anni e potremmo ben dire che nulla è cambiato: al convegno Il pensiero metafisico di Aniceto Molinaro (..) ecco riapparire intero Aniceto da un libro [tra-filosofia-e-mistica] e dalle testimonianze dei suoi colleghi di lavoro. Un lavoro il suo ininterrotto, ma non ci vedevamo da molti anni e quindi dentro di me si collocava solo in una stagione, quel sessantotto che noi avevamo fatto con lui, e lui con noi. E lui, ora vedo, sempre a presidiare quel varco enorme che si era aperto con il Vaticano II tra i credenti, e con la contestazione sociale per gli altri."purché si dichiari - e si sia consapevoli di questa dichiarazione - che in tal caso si rinuncia sia all’evidenza sia all'incontraddittorietà, e che, quindi, si pensi e si parli di un altro genere di pensiero" Aniceto Molinaro, Tra filosofia e mistica, 2003
E qui sta il punto. Pensare liberamente in contesti che si restrigevano a vista d'occhio, pensare lungo. In fondo io avevo semplificato, probabilmente perchè non reggevo alla tensione, e m'ero detto che a lui, ad Aniceto, toccasse perchè era prete e credente. Stare al bordo, la cosa più faticosa e stressante intellettualmente che si possa immaginare: e starci cinquant'anni, eh.
Mentre leggo, sto all'erta, ma non perchè siano tesi dei trabocchetti o degli scivoli di fuga, ma semplicemente perchè si va in un territorio pieno di insidie - tra verità e fede, ma surtout tra verità e filosofia, cioè sempre di pensiero - come fa Aniceto a testa alta, per dire le cose come stanno senza rimandare ad altra fantomatica occasione.
In questi mesi, prima di iniziarne la lettura, io mi arrovello sulla questione del sublime, dell'accesso esperenziale all'arte, per il mito della via diretta che affligge la poesia. Ora quindi leggo, e leggerò, come un manuale il libro e ne dirò spesso, soprattutto a me stesso.
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