lunedì 11 giugno 2012

'u jettabannu

" pèpè pèpè pepprepèè Sintiti Sintiti Sintiti !! "


Lavorava come operatore ecologico per il Comune, ma era anche solito "jettare u bannu", da cui il suo soprannome.

Francesco Belcastro Francesco Belcastro, più noto come Ciccillo, usciere comunale, banditore, imbonitore ed attore dilettante, nacque a Caccuri nel 1837. .A volte si improvvisava ciarlatano ed andava in giro, d'estate, per le varie fiere dei paesi vicini, con il suo cardellino cieco ammaestrato che, dalla gabbietta, estraeva i bigliettini con "la Fortuna", cioè una specie di almanacco che prediceva il futuro ai gonzi che avevano la curiosità di conoscerlo e ai quali Ciccillo spillava i due soldi necessari. e poi. Quando poi si rappresentavano "I Giudei" il gaudente usciere e banditore si calava nei panni di Giuda, un personaggio che nessuno meglio di lui sapeva interpretare. Ecco come lo descriveva il poeta Umberto Lafortuna: (Ciccillo si spense nel suo paese natio il 15 marzo del 1917)

Facìa l’usceri oppuru ‘u jettabannu
E alle feste quannu venianu
zinzuleri e furesteri
Canciava tutti quanti sti misteri
E, cullu copparuellu,
Mmenzu a chiazza iocava
E alli citrulli i sordi carduliava.
Si ‘ntra Simana Santa se facìa
La Passione e se volìa’
‘Nu Jura bonu chissà era Ciccillu
Ca nullu ‘u sapia’ fare meglio ‘e illu.

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Al tuo ingresso in piazza la gente scoppiò in grandi risate; risi anch’ io di quella figura un po’ fuori luogo, con indosso un cappotto dell’ aviazione militare stinto e troppo grande per il suo corpo. Risi di quell’ uomo dagli atteggiamenti remissivi, quasi paurosi, che però diventava autorevole quando faceva l’ annuncio di qualcosa che il brusio della gente non mi faceva capire. Mi pentii subito di quella risata ingiusta verso chi doveva vivere in quello stato esercitando il mestiere dello jettabannu, ormai del tutto scomparso nei nostri paesi.