Una
delle tragedie della mascolinità contemporanea è l'incomunicabilità tra
generazioni diverse di uomini. I ventenni non parlano con i trentenni, i
sessantenni con i quarantenni e via dicendo,nessuno fa tesoro dei
fallimenti e dei tentativi, dei balbettii e delle gioie acquisite. Si
parla sì di molte cose tra uomini, ma molto poco di cosa si tratta
quando è in gioco il desiderio, il suo esprimersi, il suo nascondersi,
il suo ritrarsi. Non che gli uomini debbano fare dei gruppi di
autocoscienza, perchè "medicalizzare" il desiderio trasformandolo in
problema di cui parlare fa smarrire la vera "terapia del desiderio", che
è il modo di non esserne travolti, ma quello di riuscire a fare
sull'onda che trascina un po' di difficile divertente surf.