martedì 29 agosto 2017

didascalia ] all'ombra


 all'ombra della tv in fiore [didascalia]


A
   La scuola perde clienti, gli stalag si svuotano, come all’ultimo giorno di vacanza:  **

 " il giorno d’estate che la domestica scopriva sembrava altrettanto morto e immemorabile d’una sontuosa e millenaria mummia che la nostra vecchia domestica avesse liberata con cautela da tutte le sue fasce, prima di farla apparire, imbalsamata nella sua veste d’oro".

Forse è venuto il momento di lasciare anche noi questo sogno concentrazionario a fin di bene, naturalmente!

   L'insegnante ingenuo ha sempre saputo, ora il re è nudo in tivvù con le facce belle e i piè veloci rampicanti. Impegnato nel "sociale", l'insegnante ostaggio di scuola pubblica, è consapevole che se non vuole semplicemente addestrare, deve mobilitare gli spiriti liberi dei suoi allievi e dei loro referenti parentali, ma il suo spiritualismo di rifugiato deve lasciare il passo alla macchina stritolatrice della formazione di massa senza por tempo in mezzo. Coacervo di spinte "sociali" la scuola pubblica - quasi sempre statale - ora non serve neanche a contenere i ragazzi che non lavorano, capito? In Italia i volponi della politica cinquant'anni orsono mangiarono la foglia e proclamarono il liberi tutti, todos caballeros, venga avanti dottò. Scuole che contengano le ragazze e i ragazzi, letture di contenzione che simulano i letti, già letti, già dette e fatte.

Ma dall'Oriente, ma, piano, quale luce erompe da quella finestra? E l'oriente, e Giulietta è il sole! Oh, sorgi bel sole, e uccidi la luna invidiosa che è già malata e pallida di rabbia, giovani dagli occhi a mandorla o bel tenebrosi a ovest dell'Indo o da dove volete voi, dilagano dalle pianure del nord-est e oltre mare: siamo ben dentro al dominio delle tecniche, nella scuola che boccheggia.. 
Alla pacata riflessione dei singoli succede la possente macchina compulsiva della conoscenza integrata dei media [le conoscenze, fatte e rifatte non conta, a disposizione s'incontrano esponenzialmente (i media sono digitali, in rete, sociali)]. Le competenze diffuse, la loro elaborazione distribuita, il fondamentale portato del linguaggio elaborato in situ, lo stesso tessuto territoriale collassato dal confluire dei mezzi e dalla molteplicità delle realizzazioni.