Intro. Leggendo google porgo i miei estremi addii ad un mondo che ricordo altrove, in spazi bianchi e neri, vivi di vita propria, lenti e temibili ma di parola, che mantenevano in un certo senso quel che promettevano. Terribili foto del passato che spengono i ricordi in un disegno. Incontro nei pensieri della gente cose e contesti che ritrovo intatti, come morti.
Anche l’Italia è computer.
Torna la nostalgia del mare
il latte della razza bovina
sociologica bruno-alpina,
la neve del postiglione
e l’eco del suo corno
dalla Cornovaglia.
Torna il tango nella festa
la finta sciatalgia.
E quel Mazzin di fiori
sulle vesti di Maria.
Tornano amari, cedrate
di zie che sognavano l’harem
torna ferito Garibaldi,
torna il tuono torna il vento
torna il monaco nel convento.