giovedì 28 settembre 2017

La Parrucca

Nel 1951 sposò Laura Fasciani e dal loro matrimonio nacquero i figli Nicoletta e Luca. Scriveva, nel frattempo, su La Parrucca, la rivista di Alessandro Mossotti diffusa tra Pavia e Milano tra il 1953 e il 1965, nella quale si formarono molti dei giovani che sarebbero diventati presto i protagonisti del mondo culturale degli anni Sessanta. Fra questi Alberto Arbasino, Leo Paolazzi (Antonio Porta) e Nanni Balestrini che coinvolse quasi subito Luciano Anceschi, suo professore di filosofia al liceo. In questa rivista, Giuliani nel 1955 pubblicò, fra l’altro, un articolo Sui saggi letterari di Ezra Pound, la poesia Compleanno, nonché Immagini e maniere. Saggio su L. Anceschi e la linea lombarda.




http://www.treccani.it/enciclopedia/alfredo-giuliani_(Dizionario-Biografico)/

La bella

il riscatto della bella e le cose 

24 lettori

Lucio, Lucia e la scatola di Manzoni: http://luciopicci.blogspot.it/2008/02/i-lettori-del-manzoni.html


del pensiero o espressione creativa

è da considerarsi libero non solo lo scatto in sé, ma anche la divulgazione delle immagini di beni bibliografici e archivistici, con qualsiasi mezzo purché esse siano state legittimamente acquisite e la loro diffusione non obbedisca a finalità lucrative (ad esempio attraverso i canali del web o opuscoli a stampa non commerciali). L’utilizzo delle immagini non è più rigidamente circoscritto alle “ragioni di studio” o “personali”, come avveniva sinora per gli scatti autorizzati con mezzo proprio, ma si estende a ogni “libera manifestazione del pensiero o espressione creativa” e a ogni attività di “promozione della conoscenza del patrimonio culturale”, in analogia con quanto la legge già dispone per le altre categorie di beni culturali. [pensiero o espressione]

giovedì 21 settembre 2017

Studenti al mare

"Convè, ma vuoi capirlo che la gente vuole guidata? Vuole che le si dica cosa fare" mi dice il militante di ritorno dal Centro di formazione del partito delle Frattocchie. Mi considera, non a torto, uno con la testa in aria, per questo mi porge un'occasione di inserirmi nei ruoli dei formatori di formatori, cioè quelli che insegnano agli insegnanti come insegnare. Basaglia è lontano mille miglia, Freinet semplicemente ignorato: basterebbe andare lì vicino da Emma Castelnuovo, ma è troppo complicato: ci sono le masse che aspettano indicazioni. Urge la pratica quotidiana del pastore di anime e di cittadini volenterosi. E' il 1980 ... Non mi vergogno di dire che al Corso di Formator di Formatori, esentato dal "servizio", non ressi oltre il primo giorno e ritornai subito nei ranghi. E fu così anche al secondo tentativo, quello sulle cose informatiche: questa volta poche ore, ero un'esagitato, ..forse.